Fotografia Europea - Circuito Off

Con Fotografia Europea tornano le mostre del Circuito OFF a colorare Reggio Emilia

Fotografia Europea riparte a Reggio Emilia e tutta la città è pronta ad accogliere artisti, curatori, ospiti e visitatori, provenienti da tutto il mondo per il festival riconosciuto come miglior Photofestival of the Year ai Lucie Award 2022, il premio più ambito per chi ama la fotografia.
La città approfitta del clima culturale che si respira in questi giorni, per vestirsi di fotografia e fare bella mostra di sé: il Circuito OFF rappresenta, infatti, la vera identità di Reggio Emilia, partecipativa, indipendente, volenterosa!

Guidati e ispirati dal titolo di questa edizione di Fotografia Europea 2024, La Natura ama nascondersi, fotografi e appassionati hanno occupato il centro storico, la città e la Provincia con mostre ed eventi collegati alla fotografia.

Il progetto nasce proprio dalla partecipazione attiva dei cittadini che, accordandosi tra loro, allestiscono mostre e organizzano incontri ed eventi, in ogni angolo della città e della Provincia.
Il circuito OFF è infatti sempre più sentito e amato sia da chi lo organizza e ci si riconosce, che da chi attraversa la città e si imbatte involontariamente in mostre allestite in negozi, ristoranti, bar, botteghe, sedi storiche, cortili e case private.

Come ogni anno sono tanti anche i progetti delle scuole di ogni ordine e grado che aderiscono al Circuito OFF@School, con progetti esposti all’interno degli Istituti, ma anche in sedi dedicate e in manifesti affissi in giro per la città.
Torna anche lo Speciale Samuela Solfitti, grazie alla collaborazione con il Servizio Officina Educativa del Comune di Reggio Emilia, con una mostra mostra allestita ai Chiostri della Ghiara.

Caricamento in corso…

La mostra nasce dall’ International Photo Contest promosso dalla Fondazione Culturale Panathlon International – Domenico Chiesa e la Fondazione per lo Sport del Comune di Reggio Emilia, con la collaborazione della Fondazione Palazzo Magnani, rivolto ai giovani dai 18 ai 35 anni, di ogni Paese del Mondo. In mostra i 30 scatti selezionati dalla giuria composta da membri nominati degli enti promotori. Il 4 maggio durante la notte OFF verranno premiati i giovani fotografi vincitori del contest.

Panathlon International Photo contest

La natura dello sport – Lo sport nella natura

Centro Storico

Le isole vulcaniche sono lava solidificata. A me piace pensare che sotto ad ognuna di essa ci sia una specie di condotto che va dritto al mantello, lo strato del nostro pianeta formato da magma più o meno solido, e che tutti questi condotti formino una specie di reticolo, di radici, che tengono le isole collegate tra loro anche a migliaia di miglia di distanza. Le isole vulcaniche sono anche stelle comete al contrario: dei corpi che si sono staccati dal centro della terra, con la loro scia di magma fuso, per finire in mezzo al mare. Forse è per questo che sono tutte simili tra loro, perché sono fatte della stessa materia, e portano dentro di sé la stessa energia e gli stessi sogni… Ho fotografato tante isole vulcaniche italiane e in tutte ho trovato gli stessi colori, vegetazioni, animali e persone, creando nella mia testa una piacevole confusione. Quando sono su un’isola, spesso mi dimentico su quale mi trovo. Mi confondo, mi sembra di essere anche su un’altra isola, in un continuo gioco di déjà vu e rimandi. Le isole vulcaniche italiane che ho fotografato sono: Capraia, Linosa, Lipari, Pantelleria, Ponza, Procida, Stromboli, Ustica, Ventotene. Qui presento una […]

Luana Rigolli

ISOLE NERE

Centro Storico

Flags No Flags Contemporary Art SERRA DI VILLA TERRACHINI venerdì 7 giugno dalle ore 18,00 con il patrocinio del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano e della Riserva Mab Unesco Appennino Tosco-Emiliano “INNESTI silenziose epifanie nella natura con donne e uomini di ogni età dell’Appennino” a cura di INTELFADE aps di Daria Menichetti e Francesco Manenti THE AGE OF INNOCENCE mostra di Francesco Manenti ARTI FIGURATIVE: SPAZIO TEMPO E GEOMETRIE conferenza di Luigi Grasselli

INNESTI silenziose epifanie nella natura con donne e uomini di ogni età dell’Appennino

Fuori le mura

Nella quotidianità di ogni giorno sembriamo dimenticarci della bellezza della semplicità che si nasconde nei dettagli più piccoli. Come il nostro mondo interno si interconnette con quello esterno attraverso la profondità degli occhi, noi ci vogliamo connettere con la meraviglia della struttura che permette tutto questo, l’incredula stupefacenza dello sguardo analizzata nella struttura che compone l’Iride, unica ed inimitabile nel mondo, frutto di meravigliosi tessuti che danno vita ad una trama che intrappola dentro di sé la bellezza dell’universo che ci circonda. Un progetto che nasce dal clubbing, dove la natura attraversa gli esseri umani portando alla luce l’essenza di ciò che siamo attraverso le vibrazioni della musica e dove gli occhi possono avidamente nutrirsi degli impulsi artistici che li attraversano portando ad una nuova consapevolezza di sé e del mondo.

YOKI

All Eyez On Me

Centro Storico

“un solo atto di gentilezza mette le radici in tutte le direzioni e queste radici fanno nascere nuovi alberi” scrive Amelia Earhart. Così vorremmo che fosse il mondo e seguendo una favola vogliamo condividere con voi i nostri piccoli passi nella semina della Gentilezza. Installazione di fotografie e parole nel giardino della Croce Rossa di Reggio Emilia

Volontari Croce Rossa Italiana Stefano Corghi e Luca Zanetti

E' ANCORA IL TEMPO DELLA GENTILEZZA

Fuori le mura

A cura di Adele Ronzoni Prodotta da Aleo Film S.r.l. E pioggia, e neve e gelo E vola il fuoco insieme al vino, E vanno via i pensieri Insieme al fumo su per il camino. Avevano un granaio E il passo a tempo di chi sa ballare, Di chi per la vita Prende il suo amore, e lo sa portare. (La pianura dei sette fratelli – The Gang) È tempo di guerre e di rivoluzioni, da quella climatica a quella sociale. È tempo di Resistenza. Come quella fatta da Genoeffa Cocconi, madre dei sette fratelli Cervi, fucilati mentre combattevano per la libertà. E mentre una troupe cinematografica sta girando le riprese di un film documentario su questa grande figura storica, la pianura padana sa commuovere svelando i suoi elementi primari. Una madre che sa di Terra, le lacrime che scorrono come l’acqua, il fuoco che accende la resistenza e l’aria di rivoluzione. VERONICA LIMONGI Veronica Limongi nasce a Maratea nel 1997. Bolognese di adozione, frequenta prima il DAMS e successivamente il CITEM. Nel suo futuro vede la direzione della fotografia nel cinema. Grazie ad Aleo Film compie i primi passi per coronare il suo sogno. Artista poliedrica, ama […]

VERONICA LIMONGI

MADRE TERRA

In provincia

La mostra Be-Everything Be-Long è l’esito delle azioni di sensibilizzazione del progetto europeo Net Idea volto alla promozione dell’intercultura, diversità, uguaglianza e antidiscriminazione, che ha coinvolto Reggio Emilia insieme ad altre 15 città europee. Ci siamo confrontati in gruppo, attraverso la tecnica del Photovoice, sui temi dell’identità e del senso di appartenenza da una prospettiva interculturale, prendendo ispirazione dal Manifesto “Giovani per la diversità e il pensiero critico” redatto durante il I Youth Summit di Giovani Anti-Rumours a Lublino, a cui anche noi abbiamo partecipato ad ottobre 2023. La mostra raccoglie i nostri ritratti e le frasi che rappresentano la sintesi della riflessione collettiva. Abbiamo realizzato gli scatti con il supporto di altri giovani che fanno parte del Collettivo fotografico Cavedio di SD Factory.

Vanessa Zecchi e Armando Boselli

Mostra collettiva Be-Everything Be-Long

Fuori le mura

Fotografo: Davide Ghizzoni. Art Director: Benedetta Pigoni. Coordinamento progetto: Mariangela Simonazzi: Membri del collettivo Valore Aggiunto ODV: Corino Francesco Fiordalisi, Platini Alice , Giulia Spaggiari, Cecilia Soncini, Pierluigi Izzi, Ilaria Ghinolfi , Nadia Rosselli, Braglia Daniele, Lucia Melegari, Martino Spadoni, Alessandro Pizzi , Debora Ferrari, Stefano Carnevali, Concetta Pacella, Letizia Piacentini, Andrea Melegari, Nicolò Bulzis . CONCEPT La natura ama nascondersi, afferma Eraclito. Tuttavia, la natura ama anche rivelarsi. Anzi, a volte è necessario che si riveli. Spesso alcune persone vivono nell’invisibilità poiché in situazione di disabilità o fragilità. Come Giardini Segreti circondati da alti muri, rimangono celati agli sguardi. L’arte rappresenta una chiave per entrare in questi Giardini Segreti e scoprirne la bellezza. Attraverso l’arte, si può restituire visibilità a chi è stata negata. Per questo, noi del collettivo Valore Aggiunto, associazione che nasce dall’incontro di famiglie residenti nei comuni di Albinea, Vezzano, Quattro Castella unite da una comune esperienza di vita fra persone con disabilità, siamo partiti verso un’esplorazione dei Giardini Segreti che risiedono in noi attraverso lo sguardo della fotografia. Un’esplorazione che desidera dare la possibilità a chi abita un Giardino Segreto di esprimersi e raccontarsi anche nelle proprie fragilità. Fragilità che non sono sinonimo di debolezza, […]

Valore Aggiunto ODV e Davide Ghizzoni

Giardini Segreti

Centro Storico

Simbiosi All’interno della mostra “ATLANTE / Materia e Spirito” di Palazzo Vecchio del Mauriziano In questo progetto ho esplorato la simbiosi tra l’uomo e la natura. Un concetto profondo e complesso, radicato nel riconoscimento che gli esseri umani sono intrinsecamente connessi e dipendenti dall’ambiente naturale. Le similitudini fisiche tra l’uomo e la natura sono affascinanti e numerose ed offrono un profondo senso di connessione. • Le vene di una mano/piede, con le loro ramificazioni, ricordano la struttura delle venature nelle foglie. Esse trasportano il sangue ricco di ossigeno attraverso il corpo, mentre le venature delle foglie sono essenziali per il trasporto di acqua e nutrienti dalla radice alle altre parti della pianta. • Le foglie assomigliano alla forma della bocca umana. • La struttura dei rami di un albero assomiglia ai bronchi dei polmoni umani. Questa similitudine è anche funzionale: gli alberi producono ossigeno e assorbono anidride carbonica, svolgendo un ruolo nel ciclo respiratorio dell’ecosistema, proprio come i polmoni nell’apparato respiratorio umano. • Le crepe nel suolo assomigliano alle cicatrici, sono il risultato di un processo naturale e possono variare in dimensioni e profondità, così come le cicatrici variano a seconda dell’entità della lesione e del processo di guarigione. • […]

Valeria Ciardulli

SIMBIOSI - ATLANTE / Materia e Spirito

Fuori le mura

“Vanno vengono per una vera mille sono finte e si mettono li tra noi e il cielo per lasciarci soltanto una voglia di pioggia.” (Fabrizio De André) Ognuno di noi si avvicina alla natura in modi differenti: c’è chi la sfrutta pensando sia impossibile distruggerla e che essa sia indelebile. C’è chi la sfida cercando di superare il limite di confine fra lei e noi. A qualcuno piace guardarla dall’alto, dal picco di una montagna; altri desiderano osservarla dal basso, dal fondale di un mare profondo. Con questa mostra ho raccolto frammenti di attimi nei quali la natura ha incantato il mio sguardo.

Valentina Casu

Vanno, vengono, ogni tanto si fermano

Centro Storico

Se la Natura ama nascondersi, perché non concederglielo? D’altronde, non amiamo anche Noi essere liberi di nasconderci? Sebbene sia una scelta paradossale quella di voler riportare con delle fotografie l’aforisma di Eraclito “la natura ama nascondersi”, con questa sequenza si vuole portare l’osservatore ad un graduale allontanamento nei confronti della natura, esaminandola infine con distacco e senza avvalersi di comportamenti possessivi verso di essa.

Uma Vanita Spina

Nascondersi

Fuori le mura

Come l’incontro tra il fotografo e la persona fotografata genera una traccia visuale che non dà risposte ma suggerisce domande. In questa mostra i ritratti verranno realizzati live e inseriti nella mostra che si trasformerà e arricchirà col passare del tempo, infatti le stampe saranno realizzate subito, sul posto dal team creativo composto dal fotografo Massimo Mantovani, dal grafico e stampatore fine art Stefano masini e dal titolare della galleria Giandomenico Silvestrone. Fotografie di Massimo Mantovani e Stefano Maso

Triotratto

TRIOTRATTO. LA NATURA UMANA AMA MOSTRARSI?

Centro Storico

Rallenta, ascolta, entra. Nelle fiabe attraversare un bosco significa affrontare un percorso di esplorazione e ricerca attraverso la natura più profonda ed archetipica, che diventa occasione di crescita e di trasformazione. Il bosco che vorrei raccontare è questo luogo pieno di magia, infinitamente piccolo e infinitamente grande: un luogo dell’immaginazione dove è possibile sperimentare sogno e realtà, luce e ombra, leggerezza e profondità, smarrimento e accoglienza, forza e fragilità, segreti custoditi e preziose rivelazioni, radicamento e cambiamento. Da sempre per me il bosco rappresenta questo incanto e varcarne la soglia significa cominciare un viaggio in cui un silenzio denso ti avvolge, lo sguardo si perde in una moltitudine di piccole tracce e la mente è libera di vagare, perdersi e ritrovarsi. Tutte le immagini sono state scattate tra il 2019 e il 2021 nei boschi della Valcamonica.

TANIA GIORGI

DI ALI E DI RADICI

Fuori le mura

COSMOGRAFIA La Terra, come principio e prospettiva ultima, è ripensata collettivamente attraverso le visioni molteplici di fotografia e arti visive affiancate da un progetto curatoriale e da altri saperi teorico-pratici. SUOLOcollettivo genera alleanze mentre prepara la resistenza dell’immaginario. SUOLO: per rifletterci nella necessaria inalienabilità degli ecosistemi e delle risorse non rinnovabili. Suolo, come strato della crosta terrestre in cui risiede la vita e dove le attività antropiche si incagliano nella geologia; per connetterci al tempo che la miscela organico-minerale impiega a originarsi dalla roccia madre; quale superficie da camminare, nel senso etimologico trattenuto dalla radice sanscrita sad (à-sad-àmi: vado, accedo) da cui il greco odòs (via, cammino, ma anche oydòs: soglia) e il latino sòlum, che nella nostra lingua si sdoppia in “suolo” e “solo”. Facendo vibrare i nostri sensi con quelli della parola SUOLO, indaghiamo la possibilità di costruire immaginari terrestri condivisi a partire da esperienze del paesaggio singolari e immersive. RACCOLTA: La nostra pratica comincia in solitaria, camminando un paesaggio per pensarlo mentre ne formiamo parte. Andiamo dove terminano i sentieri per allevare la capacità di riconoscere tracce. Sperimentiamo smarrimento e appartenenza. Tentiamo corrispondenze, immaginiamo segni, esercitiamo la pareidolia. Costruiamo culture in relazione a specie vegetali e animali. […]

SUOLOcollettivo

COSMOGRAFIA

Centro Storico

PAGINE DI ARCANA NATURA “La superficie delle cose è inesauribile”, afferma Palomar, un celebre personaggio di Italo Calvino. Non occorrono castigati esercizi per averne dimostrazione, basta darsi il tempo di sostare sulla pelle della materia, possibilmente dimenticandone le coordinate, lasciandosene assorbire. Ci si accorgerà che anche una modesta estensione, se sottratta ai margini che ne conchiudono l’identità, potrà rivelarsi sorgente di smarrimento, e condurci ovunque, immaginativamente, oltre il finito, come in quel dolce naufragare di Leopardiana poetica.

Stefano Sturloni

Pagine di arcana natura

Centro Storico

Testimone di una scelta di vita controcorrente, unico esempio di un Circo d’arte, che incrocia teatro e poesia, il Cirque Bidon è nato in Francia negli anni ’70, in netta controtendenza rispetto al circo tradizionale, solo la pista e l’idea di raccontare storie grazie all’abilità degli interpreti: Cirque Bidon. dopo essere stato uno dei “padri” del movimento dei Brozeurs parigini, François diede vita all’idea del Cirque Bidon, un progetto artistico poetico, onirico e rivoluzionario, che ha iniziato il suo girovagare per l’Europa nel 1976. Al giorno d’oggi, il circo di Bidon è l’unico in attività che continua, a spostarsi con carrozze trainate da cavalli, “consumando erba e non benzina”.

Stefano Bigoni

Circo Bidon in movimento

Fuori le mura

“È nel giocare e soltanto mentre gioca che l’individuo, bambino o adulto, è in grado di essere creativo e di fare uso dell’intera personalità, ed è solo nell’essere creativo che l’individuo scopre il sé.”— Donald Woods Winnicott. A volte ci si perde nell’osservare. Contemplando l’infinito. Con lo stupore che ricorda l’infanzia. Come quando da bambini si giocava a nascondino… le mani sul viso, lasciando un piccolo spiraglio per osservare di nascosto dove l’altro si nasconde. Un progetto che nasce dalla curiosità nel modo di osservare. Quella curiosità e stupore che ti riportano al gioco del nascondino, al cercare di lasciare un piccolo spiraglio tra le mani per spiare e trovare l’amico nascosto più velocemente. Lo facevamo tutti quando eravamo piccoli. In questo caso l’amico nascosto non c’è ma il gesto di avvicinare le mani e guardare attraverso quello spiraglio quello che ci circonda, può renderlo insolito e meraviglioso. Un progetto semplice, con doppie esposizioni,di paesaggi a me cari che mi circondano.

Stefano Barri

Nascondersi in Te

Fuori le mura

Una luce particolare, un contrasto cromatico, una forma insolita, un’ombra ardita, o un qualsiasi altro dettaglio che mi sorprende, sono all’ origine della mia ricerca fotografica. Operando su alcune linee compositive presenti nell’immagine e utilizzando piccoli inserti di garze, fili e altri materiali leggeri, uso la fotografia come base per una ricerca artistica, sensibilmente plastica, che suggerisca così anche la terza dimensione, cercando di non violare ciò che è già rappresentato. Utilizzo il colore oro, luminoso, leggero, in grado di riflettere la luce e suggerire varie suggestioni o associazioni accentuandone la forza espressiva, senza turbare l’equilibrio compositivo presente. Ritengo che l’immagine dovrebbe creare stupore, evocare associazioni, generare bellezza. Sonia Benevelli

Sonia Benevelli

INTRECCI

Fuori le mura

Interazioni fra natura, Creato, Dio, l’uomo, l’antropizzazione, l’antroposfera e l’Antropocene. I perchè di una mia partecipazione a questa edizione con questo tema: mi sono messo in gioco con l’immedesimazione e il cimento conducendo un’analisi personalissima del nostro territorio sempre più antropizzato (appunto nell’attuale era dell’antropocene) mettendo in relazione aree verdi trascurate/da valorizzare e cemento non sempre fine a sè stesso. Il tutto seppur amatorialmente/in lo-fi (che chissà, essendo meno artefatto, è più credibile). Lo considero uno work in progress, che magari può tramutarsi in long-term project se alimentato in itinere da ulteriori suggestioni, partendo dall’assunto di Eraclito. Biografia Chi sono io? Classe 1971, Toro, 0 Rh+. Anche se ha visitato 31 nazioni rimane legato a doppio filo alla Via Emilia. Spirito curioso, smaliziato e non abitudinario, gran camminatore e acuto osservatore, mancino in tanti sensi. Biblicamente in ritardo pensa e fa sempre almeno due cose contemporaneamente, tragicomico con le ragazze non odia niente e nessuno amando la vita low-cost. Zio della finalista di Miss Italia 2017 in rappresentanza della nostra regione, dopo essersi trastullato tra lavori abbastanza basic quanto autoridicolizzanti, ora si sta stabilizzando come Accompagnatore turistico sulla via Emilia, giudice sportivo dai motori al basket, organizzatore di piccoli eventi e videomaker/cameraman/comparsa. Convinto volontario alla […]

Simone Mazzali

Antropocene

Fuori le mura

Sorridi, respira e procedi lentamente. Thích Nhất Hạnh Dóxa La luce entra attraverso il foro. Frammenti di spazio e tempo vengono catturati, lentamente. Come nel mito della caverna di Platone la luce crea l’immagine e stimola l’immaginazione. La luce è come un pennello che lascia impresse le tracce del suo passaggio e genera un’immagine latente che poi diventerà visibile. Il termine greco doxa, come lo intendeva Platone, significa opinione, conoscenza incerta. La fotografia è un’opinione, è la scelta di un punto di vista sullo spazio circostante, secondo un proprio sentire. Ma questa parola greca, nel tempo, ha subito una trasformazione semantica fino a prendere il significato di splendore e magnificenza divina. Ebbene, con queste fotografie stenopeiche, prodotte da una semplice scatola di latta forata, mi piace combinare le due accezioni, testimoniando come non ci sia nessuna pretesa di conoscenza scientifica attraverso la fotografia e nello stesso tempo si possa sfiorare qualcosa che contiene uno splendore, una luminescenza per me veramente magica. Biografia Sono nato a Biella il 23/08/1977 Mi sono laureato in Pianificazione urbanistica, territoriale e ambientale al Politecnico di Milano e sin dall’infanzia sono sempre stato attirato dalla fotografia. La macchina fotografica mi appariva come un mezzo con cui potevo dire […]

Simone Ludovico

Doxa

Centro Storico

LOST IN TRANSITION Simona Materi https://www.simonamateri.com/ Carlo Terenzi https://www.carloterenzi.it/ A.I. https://stablediffusionweb.com/it Lost in Transition è un progetto che nell’era del Phygital combina, per creare una nuova esperienza, il linguaggio del gioiello contemporaneo a quello della fotografia. Lo fa con approccio neoumanista, dove nel migliore dei mondi possibili, nel principio di accoglienza dell’alterità, accetta l’interazione con l’indentità digitale e l’autonomia espressiva dell’A.I. ibridando l’ambiente di intervento. Le tre individualità coinvolte risulteranno perfettamente integrate e tutte le transizioni avranno la caratteristica dell’imprescindibilità, per convergere in una unica esperienza di progetto e processo. In un continuo rimando di transizioni fra l’analogico ed il digitale la mostra ospiterà diversi media che si integreranno fra loro per partire e concludere la transizione immaginata con prodotti fisici che però avranno subito diversi livelli di trasformazione. Il tema dei soggetti riguarda l’Antropocene ed in particolare cattura in tre piccoli frames ed un rimando di essi in diversi media, la drammaticità di un ambiente affine ad una foresta surreale in cornice. Gli apparati scenici proposti sono solo il pretesto per proporre una riflessione sul cambiamento climatico e gli scenari futuri. Simona e Carlo partono dall’analisi di tre gioielli contemporanei dal Titolo “Framed Forest” facenti parte di una […]

SIMONA MATERI + CARLO TERENZI + A.I

Fuori le mura

Due aspetti di ciò che la natura sa fare per stupirci ..essere capricciosa e nascondersi .. oppure essere prodiga nel mostrare tutto il suo facsino e i suoi colori

SILVIO CONTINI

SI NASCONDE.....SI METTE IN MOSTRA

Centro Storico

Il progetto fotografico, a cura di Silvia Perucchetti e Marcello Romani, desidera far scoprire – o riscoprire – i luoghi che hanno incrociato la storia del compositore Alberto Franchetti (Torino, 1860 – Viareggio, 1942) e della sua famiglia, localizzati sia a Reggio Emilia e provincia che in tutto il Nord Italia. Fra i luoghi documentati, Palazzo Franchetti in via Emilia S. Stefano a Reggio (oggi sede della secondaria di primo grado “A. Manzoni”), la tenuta del Cavazzone a Viano (RE), dove il compositore trascorse molti periodi dal 1888 al 1905, ospitò Giacomi Puccini e vi compose parti delle sue opere più famose (Germania e Cristoforo Colombo); l’incantevole Belvedere in ghisa e ferro (ieri in Città, oggi affacciato sulle colline reggiane), la Tenuta Aurelia di Reggiolo e Villa Levi a Coviolo; le dimore veneziane (la Ca’ d’Oro e palazzo Franchetti-Cavalli). Concepito come progetto a lungo termine, questo reportage desidera iniziare a raccontare per immagini la storia ‘nascosta’ della famiglia Franchetti, da un lato ben nota agli studiosi, dall’altro molto spesso sconosciuta agli stessi reggiani, abituati tuttavia a incontrarne il cognome in vie, palazzi, modi di dire. Già dallo scorso anno l’Istituto Manzoni, promuovendo il Comitato di Valorizzazione di Palazzo Franchetti, ha […]

Silvia Perucchetti / Marcello Romani

I luoghi di Franchetti

Centro Storico

ES-SENZA All’interno della mostra “ATLANTE / Materia e Spirito” di Palazzo Vecchio del Mauriziano Guardo questi scatti e vedo la radice di quello che faccio ogni giorno: fotografare l’essere umano nel suo viaggio di ritorno a casa, alla consapevolezza, alla conoscenza del sé superiore, che non è altro che l’ascolto e la presa di coscienza della magia di cui siamo fatti. Sovrastati da una vita sempre più accelerata, ci si dimentica di essere parte di un’insieme di energie che coesistono e collaborano per permettere che la perfezione della vita accada ogni giorno, nel suo inizio e nella sua fine; Non ci si fa caso, si da per scontato che tutto funzioni, che tutto sia, che tutto esista, e ci si scorda di dare valore a tutto ciò che ci circonda. Come ad esempio la manifestazione ciclica della natura, che in grande silenzio e pazienza, continua ad esistere e a permetterci la vita. Ed è per questo che durante le mie sessioni 1:1 di “Ritorno all’Es-senza” porto le persone a giocare in mezzo alla natura. Le guido attraverso parole, meditazioni, o semplicemente facendogli usare tutti i loro sensi, per permettergli di lasciarsi andare alla meraviglia di ciò che li circonda. Gli […]

Silvia Bertozzi

ES-SENZA - ATLANTE / Materia e Spirito

Fuori le mura

La natura seduce chi sa guardarla. Se ci sono le tracce si disvela , qualcuno la stà scoprendo. Quando non c’è nulla è chiusa in se stessa.

Silvano Crotti

Celarsi e Disvelarsi. La Natura seduce chi sa guardarla

Fuori le mura

Silva Nironi conduce una visionaria e originale ricerca artistica con collages digitali e foto-pittorici dove frammenti di testo e di immagini fotografiche e cinematografiche ci conducono a una narrazione poetica e molto personale dell’artista, tra evocazione e riferimento, finzione e realtà, passato e presente. Nella serie di collages digitali di matrice surrealista, la natura è nascosta nella dimensione onirica, con valenze simboliche e archetipiche, dove mare e cielo, con la loro forza evocativa e poetica, entrano in rapporto con esseri umani, figure mitologiche e strumenti tecnologici, vecchi e nuovi, alla ricerca di un diverso convivere. Ha esposto in numerose personali e mostre collettive in gallerie e fiere d’arte a Parigi, New York, Londra, Berlino, Bologna, Reggio Emilia, Parma, Colonia, Innsbruck. Testo critico di Mariaelena Raimondo, curatrice della mostra

Silva Nironi

NATURA E SOGNO

Centro Storico

Tirrenia – il mare d’inverno La natura ama nascondersi. Prova a preservarsi da chi la minaccia e, con la sua forza, può anche far male, l’uomo lo sa e per questo ogni anno là dove ha edificato arrogandosi spazi non suoi, deve adoperarsi per difendere i suoi beni. A Tirrenia, finita la stagione estiva, in previsione di tempeste invernali, per proteggere le cabine dall’invasione della sabbia, dall’azione del vento e dell’acqua, gli stabilimenti balneari che con gli anni hanno occupato la spiaggia, vengono ricoperti e chiusi con grandi tavole; pannelli colorati a tinte forti o sbiaditi e ridotti allo stato grezzo, numerati o segnati, comunque pronti al riutilizzo anno dopo anno. Alla luce invernale creano un’atmosfera surreale che ogni volta mi riportano ad immense installazioni di “arte povera” disseminate lungo la spiaggia. In questo scenario onirico dell’incontro/scontro uomo natura, ho dato inizio ad una emozionante serie di giornate fotografiche. ******** Luciano Scarpa, “Sidi” per gli amici, è nato e vive a Prato, dove è tornato dopo aver vissuto a Milano dal 2011 al 2018. Si dedica alla sua passione da più di quaranta anni. I paesaggi, le dolci colline della sua Toscana, i colori, le geometrie, le forme astratte sono […]

“Sidi”Luciano Scarpa

Tirrenia - il mare d'inverno

Centro Storico

Siamo tutti sotto lo stesso cielo. Siamo tutti alla ricerca di qualcosa: l’essenza, il nocciolo delle cose. Quella parte vera di noi. Quella parte vera dell’altro. Perché è sempre nell’incontro con l’altro che possiamo osservare i mutamenti e divenire più consapevoli. E nell’incontro con la natura, dove tutto fuori avviene in maniera ciclica ed estremamente semplice che scopriamo l’essenza, il mistero, la dualità. Osserva, ascolta, muoviti. Siamo tutti sotto lo stesso cielo. Bio Ho abbracciato la fotografia come mezzo di comunicazione per potermi esprimere attraverso le immagini. Introversa e timida da bambina ho imparato ad osservare ponendo lo sguardo oltre, cercando la parte intima e ricercando una fotografia che arrivi agli occhi dell’altro. La fotografia del sentire, del comunicare, del raccontare. Condivisione di elementi visivi che riempiono gli occhi.

Serena Onofri

Under the same sky

Centro Storico

Physis Un tentativo di indurre l’osservatore a ricercare l’ancestrale connessione tra Uomo e Natura, di cui esso fa parte, attraverso vari livelli di lettura. I corpi in quieto abbandono, tra i rami dell’albero, sono il frutto nascosto della complessità che vuole essere scoperta. Corpi fusi in un rapporto simbiotico e inclusivo con l’Albero, potente archetipo universale e sacro simbolo mitologico che collega Terra e Cielo, Materia e Spirito, Conscio e Inconscio.

Serena Marzari

Physis

Centro Storico

Una narrazione per immagini, collage e disegni che rappresenta la vita, la simbiosi tra natura umana e natura vegetale dal germoglio alla maturità. L’acqua, che nutrimento per ogni essere vivente, modifica e rigenera in un moto perenne che non è mai distruzione ma continuo inizio; poiché nulla finisce ma tutto incomincia sempre di nuovo in un perpetuo tornare. La mostra nasce dalla contaminazione tra fotografia e tecnica del collage con una particolare attenzione alla materia acqua. Attraverso una documentazione video rappresentiamo il processo di trasformazione che subiscono fotografia e carta a contatto con l’acqua; questo processo è rappresentato in sintesi attraverso l’installazione in cui i due linguaggi si mescolano in un’unica trama narrativa. Serafina Figliuzzi-Fotografa e Laura Serraino-Collage

Serafina Figliuzzi e Laura Serraino

Acqua torna acqua

Centro Storico

PICCOLI UNIVERSI ATTRAVERSO INSOLITI PUNTI DI VISTA Esploriamo il mondo attorno a noi, scoprendo nuovi universi quotidiani che solo occhi attenti possono notare. La natura, distinta nei suoi quattro elementi, si lascia scoprire attraverso inaspettate visioni che trasformano il paese, la casa, il giardino in luoghi fantastici da immortalare. La meraviglia è alla portata dei nostri sguardi, se solo sappiamo coglierla. Cieli cataclismatici, fiori giganteschi – se visti da una formica, esotici animali domestici e nuove superfici da osservare e toccare… Quello che era comune, ora non lo è più!

Scuola Secondaria di primo grado “E. Comparoni” di Bagnolo in Piano – Classi seconde e terze

ARIA, ACQUA, TERRA, FUOCO

Off@School

Mentre la Natura ci fa sognare, noi lavoriamo per trovare: La Calma ((controllo di sé, dei propri comportamenti, delle proprie azioni: mantenere, perdere, non perdere la calma; la calma è la virtù dei forti; calma olimpica, serenità imperturbabile; prendersela con calma, agire senza fretta, senza preoccupazione; come esortazione: calma, non ti agitare, calma, ce n’è per tutti!)) A cura di Juani Canovas con il suo progetto ‘Con gli occhi aperti’, i protagonisti di questa meravigliosa Mostra sono i bambini e le bambine della 3A del plesso S.P. Mameli di Montecavolo, RE. La parola CALMA indica un’atmosfera in cui regnano il silenzio e la pace, in una scuola questo sembra impossibile…. Vi invitiamo a venire a vedere le loro creazioni. Festa di Inaugurazione Mercoledì 8 di Maggio c/o PIRRU CAFE’ in Via Togliatti – Montecavolo, dove troverete la Mostra fino a tutto il mese di maggio. Questo locale ha trovato la nostra iniziativa molto educativa e sono onorati di poter far parte di questo progetto mettendo a disposione il loro bellissimo locale.

Scuola Primaria Mameli di Montecavolo – Classe 3A

CALMA

In provincia Off@School

Grazie al laboratorio fotografico con Juani Canovas e alle uscite sul territorio, gli alunni della classe 3U cercano e producono scatti. L’idea è quella che ogni bambino scelga le immagini che maggiormente parlano alla sua interiorità, avvicinandolo ad uno stato di benessere e bellezza.

Scuola primaria Giovanni Pascoli di Quattro Castella – Classe 3U

La Natura ama nascondersi, ma noi la troviamo!

In provincia Off@School

Laboratorio di fotografia condotto presso l’istituto comprensivo di Gualtieri nei plessi di Boretto(Primaria e Secondaria di primo grado) Progetto fotografico di fotografia IBRIDA,CIANOTIPIA,STAGED PHOTOGRAPHY E LUMEN PRINT. Come veri protofotografi i ragazzi hanno ricostruito degli scenari naturali pensando al futuro, alla tematica ecologica e dei cambiamenti sociali influenzati dall’ambiente, utilizzando la tecnica del lumen print e della cianotipia, imprimendo direttamente i materiali sulla carta fotosensibile. Un gruppo di classi della secondaria ha sviluppato temi epici riletti in chiave naturale con processi di invecchiamento con i fondi del caffè.

Scuola primaria e scuola secondaria di primo grado di Boretto

LA NATURA ATTRAVERSO GLI ELEMENTI,ECOLOGIA E STORIE DELLA NATURA

In provincia Off@School

Progetto fotografico di fotografia IBRIDA che coinvolge sei classi della scuola secondaria di primo grado di Gualtieri e quattro classi (quarta e quinte )della Primaria di Gualtieri . Come veri protofotografi i ragazzi hanno ricostruito degli scenari naturali pensando al futuro , alla tematica ecologica e dei cambiamenti sociali influenzati dall’ambiente, utilizzando la tecnica del lumen print,imprimendo direttamente i materiali sulla carta fotosensibile. Li scenari ottenuti sono diventati sfondo di storytelling e gamining a carattere ambientale ed ecologico e riflessioni profonde sul futuro. Successivamente unita la tecnologia al disegno di luce della natura sono state create video installazioni a tema.

Scuola primaria di Galtieri, Classi quarte e quinte – Scuola secondaria di primo gradi di Gualtieri, Classi prime e seconde

La natura ama nascondersi

In provincia Off@School

Flora Animale è un progetto in continua evoluzione, nato nel 2019. E’ una raccolta di fotografie scattate a diverse varietà di foglie, al cui interno sono state incise con un bisturi silhouette di animali. L’animale spesso è stato scelto in relazione al paese d’origine della foglia. Con questo progetto l’artista ha voluto esaltare il legame indissolubile, da sempre presente, tra mondo animale e mondo vegetale. La Flora, fotografata in tutte le sue forme e colori e la Fauna, nascosta al suo interno come in un vero e proprio habitat.

Sara Zambelli

Flora Animale

Fuori le mura

QUEL NESSUNDOVE Installazione Stampe dimensioni variabili, proiezioni 2023, 2024 La condizione umana è quella di sapersi parte del mondo naturale e di percepirne allo stesso tempo una distanza, una difficoltà di identificazione piena e armoniosa. Rilke indaga questa sensazione di distacco nella sua ottava elegia in cui con l’espressione “Quel Nessundove” si riferisce ad una dimensione naturale assoluta di cui non possiamo avere piena esperienza in quanto esseri pensanti, dotati di intelletto, cultura, memoria. L’animale a differenza nostra è sempre dentro la vita, vive la pienezza del mondo nella sua totalità. Questa serie di immagini nasce dal desiderio di trovare uno spiraglio verso Quel Nessundove, un accesso a quella dimensione naturale in armonia con il suo enigma. Attraverso la ricerca di piccoli indizi, frammenti di realtà in cui essa potrebbe manifestarsi, le immagini raccontano ciò che resta di brevi incontri che prendono forma in una condizione di lontananza. Il tentativo di avvicinare queste presenze sfuggenti ne provoca il loro progressivo sfumare e rivela possibili immagini nascoste ai limiti della visione: la fotografia diventa una chiave d’accesso ad un flusso invisibile che sta tra tutte le cose e le pervade. La dimensione naturale resta inafferrabile ma nell’immagine si crea uno spazio […]

Sara Passerini

Quel Nessundove

Centro Storico

LA RAGIONE DELLA NATURA: codici & metamorfosi. CONCEPT: Nel tempo del progresso, della digitalizzazione e degli algoritmi, la capacità di leggere la Natura e lo spirito dell’osservare ciò che vive sotto i nostri occhi sembrano essersi perduti; restiamo ore a guardare schermi luminosi grandi e piccoli anziché prati, alberi, pozzanghere e nuvole. Riscoprire come nei nostri luoghi – che crediamo, sbagliando, di conoscere a menadito – la Natura proceda incessantemente e comunichi, senza curarsi della nostra presenza, può generare un insieme di paura e fascino, cui può darsi il nome di “Sublime”. Con questo lavoro ho cercato di raccontare una storia di chiaroscuri con due attori principali: la Natura e l’uomo. Serie: “Il dono del lago nascosto”: La Natura per molto tempo subisce gli sfregi e gli oltraggi dell’Uomo; di fronte a un progetto umano ancora più invadente, però, decide di reagire e si oppone con potenza, fino a quando l’Uomo desiste. La Natura inizia così a riprendersi il suo spazio, scoprendo un alleato in una parte della gente, che decide di lottare per proteggere la nuova vita di quel luogo, rendendolo una riserva naturale (Lago Bullicante). Rigenerare uno spazio e aiutarne la metamorfosi, mutando il brutto in bello, aiuta […]

SARA D’AGNILLO

LA RAGIONE DELLA NATURA: codici & metamorfosi.

In provincia

Queste immagini ripercorrono la linea del muro di separazione tra Israele e Palestina e le conseguenze che questo comporta nella vita degli abitanti. I tanti altri muri della storia presente e passata sorgono per separare, questo invece non corre lungo la linea di confine ma penetra in Cisgiordania frantumandola in isole di terra chiuse tra loro. Apertura mostra “NON PIU’ MURI” di due settimane Da sabato 27 aprile a venerdì 10 maggio 2024 Orari: 27/4 sabato inaugurazione alle 18 e apertura fino alle 22 28/4 domenica dalle 10 alle 12 e dalle 18 alle 20 03/5 venerdì dalle 10 alle 12 04/5 sabato dalle 18 alle 20 05/5 domenica dalle 10 alle 12 08/5 mercoledì dalle 18 alle 20 10/5 venerdì dalle 18 alle 20

Ruggero Da Ros

Non più Muri

Centro Storico

La natura viene nascosta attraverso una cornice bloccandola per l’eternità, cosicché la si può amare tenendola per mano.

Rosario Bellan

Pictures

Fuori le mura

“Il giardino delle erbacce” Rocco Casaluci, fotografo di scena della Fondazione Teatro Comunale di Bologna dal 2007 fino al 2021, ha intrapreso un affascinante percorso artistico, abbandonando i palcoscenici per catturare lo spettacolo più straordinario: la Natura. Il progetto “Il giardino delle erbacce” nasce dalla sua profonda connessione con l’ambiente naturale e dalla volontà di esplorare la bellezza spesso trascurata delle piante spontanee. Attraverso uno sguardo sensibile e attento, Rocco trasforma queste “erbacce” in autentici protagonisti teatrali, immortalando la loro espressività e rivelando la loro unicità attraverso fotografie in bianco e nero. Con l’utilizzo di un obiettivo macro, si avvicina ai dettagli più intricati, dando vita a ritratti che si avvicinano più a illustrazioni eteree che a immagini iperrealiste. Lontano dalla frenesia urbana, insieme alla sua compagna Lucia, Rocco si dedica a un’osservazione attenta durante le sue passeggiate quotidiane. Questo progetto, nato dall’amore per l’ambiente, mira a far riflettere sugli elementi spesso trascurati della biodiversità e sulla bellezza nascosta nelle sterpaglie. “Il Giardino delle Erbacce” si presenta come una metafora dei nostri tempi, in cui la fotografia non è solo un’espressione estetica, ma un mezzo per trasmettere valori etici e sensibilizzare sulla conservazione della natura. Attraverso queste immagini, Rocco invita […]

Rocco Casaluci

IL GIARDINO DELLE ERBACCE

Centro Storico

Attesa, attenzione e tempo possono farci scoprire piccoli pianeti alieni in ciò che ci è più vicino, che spesso passa inosservato a causa della consuetudine a guardare miriadi di immagini senza mai osservare la realtà che abbiamo intorno, composta da microcosmi caleidoscopici. Lo sguardo fotografico diventa un invito a cogliere dettagli inaspettati.

Robin Libero Carbonara

Microcosmi

Centro Storico

Prima ancora di essere simboli di una “linea” (e di una certa fedeltà ad essa), i CCCP hanno messo in musica uno spaccato di Emilia che fondeva le tradizioni popolari e folcloristiche della campagna ad una tendenza globalizzante, che dalle città si stava diffondendo ovunque. Di ritorno dalla reunion del gruppo, gli autori hanno preso in causa una traccia del loro ultimo LP, Epica Etica Etnica Pathos (1990): Campestre. Svanisce la città Sfuma il traffico Sfuma S’impone la poesia S’alza la luna e Sale Decolla Campestre canta con semplicità l’essenza di città come Reggio Emilia, Parma, Modena e Carpi – che era e rimane la periferia estrema di Berlino – le quali vivono una condizione al confine tra la frenesia urbana ed i gesti di cura che definiscono la quotidianità provinciale. A partire dai pochi ma evocativi versi della canzone, ciascun autore ha sviluppato il proprio progetto fotografico. Roberto Fochi, Manuel Romani, Gianfranco Salsi Soci del Circolo Fotografico Tannetum

Roberto Fochi, Manuel Romani, Gianfranco Salsi

Campestre

In provincia

Storie di minorenni palestinesi arrestati dall’esercito israeliano Secondo i dati raccolti da ONG come Save the Children e BT’ Selem ogni anno tra i 500 e 800 ragazzi e ragazze palestinesi minorenni vengono arrestati dall ’esercito israeliano, di questi il 25% ha un’eta’ inferiore ai 14 anni con casi di bambini di 8-10 anni. Gli arresti portano a detenzioni che possono variare da poche ore a diversi anni, ma la maggioranza dei ragazzi intevistati concorda nel dire che il momento piu’ traumatico e’ il momento stesso dell’ arresto che in molti casi avviene in piena notte ad opera di un commando dell ’esercito israeliano che fa irruzione in modo violento nella casa del ragazzo ricercato. I ragazzi e le ragazze fotografati sono alcuni dei casi che ho potuto documentare grazie al supporto di ONG come DCI international e YMCA East Jerusalem che si occupano di difendere i diritti dei minori palestinesi arrestati e supportarli al ternine della detenzione. La mostra e’ stata resa possibile grazie al sostegno del Centro per i Diritti Umani dell’ Universita’ di Padova BIOGRAFIA ROBERTO BRANCOLINI Fotografo freelance professionista, si occupa di cronaca e reportage con attenzione ai temi sociali. Collabora con la Tavola della […]

Roberto Brancolini

Figli di un DIo minore

Centro Storico

L’adolescenza, quello strano periodo di transizione in cui si definiscono identità, personalità e caratteri unici, è un momento di contrasti e di scoperte, spesso percepite dagli adulti come insondabili e remote. È comunemente inteso come un processo di naturale progressione verso l’età adulta, fatto di ormoni e corpi che mutano, quando nei fatti si tratta di un percorso carico di contrasti, aspettative, rifiuti della conformità, ripensamento dei ruoli e delle dinamiche sociali. Tu non mi conosci prova a raccontare lo sguardo degli adulti su questo universo inafferrabile, dove i protagonisti del cambiamento diventano figure misteriose. Attraverso una serie di “ritratti anonimi” e still life di oggetti identitari, Tu non mi conosci esplora gli ornamenti, gli strumenti e le estensioni che le adolescenti e gli adolescenti utilizzano per esprimersi, differenziarsi e con cui sperimentano la loro individualità. Con uno sguardo volutamente asettico e distaccato, il progetto si propone di diventare un archivio metafisico di ipotesi sull’adolescenza. La scelta di adottare “ritratti anonimi” è il tentativo di raccontare un’età rispettando la privacy dei corpi e dei soggetti coinvolti, ma allo stesso tempo vuole dare forma alla mutevolezza degli individui che sfuggono alle categorie dell’adulto, offrendo così un racconto enigmatico dell’adolescenza la cui vera […]

Roberto Braga

Tu non mi conosci

Centro Storico

Dear Palestine è un libro fotografico che racconta, come un diario di viaggio, una terra difficile, tanto amata e tanto contesa. Roberta Micagli, autrice del libro, attraverso le oltre 160 fotografie, scandisce le meraviglie e le contraddizioni della “Terra Santa” e dei popoli che la vivono quotidianamente, tra mille difficoltà e problematiche. Le immagini, come in un piano-sequenza cinematografico, ci accompagnano nel viaggio, immortalando tra le altre, il fascino millenario di Gerusalemme, la “città santa” per eccellenza cosi cara ai Cristiani, Ebrei e Musulmani, l’intimità di Betlemme e della sua Basilica della Natività, l’antica città di Gerico che secondo gli archeologi avrebbe oltre 10.000 anni. Il libro ci guida poi attraverso il deserto delle Tentazioni e lungo il fiume Giordano, luoghi resi immortali dai Vangeli Canonici; ma anche nella città di Hebron, dove si trovano le Tombe dei Patriarchi, tra cui la Tomba di Abramo e tra le sabbie del deserto nelle tende dei Beduini. Il viaggio prosegue attraverso gli sguardi delle persone, la varietà dei loro volti e le molteplici tradizioni che custodiscono. Vediamo così i pellegrini invadere le vie di Gerusalemme per assistere ai riti pasquali e ripercorrere la Via Dolorosa, o raccolti sulla pietra dell’unzione dentro la Basilica […]

Roberta Micagli

Dear Palestine

Centro Storico

Il fungo, con le ife sottili affondate nella terra. La medusa, coi suoi tentacoli fluttuanti nell’acqua. Entrambi vivono una vita elementare nascosti in un diverso elemento e la natura sembra averli apparentati, in quella loro calotta rotonda con una primordiale analogia della forma. E la scienza ci ha rivelato la simmetria anche nelle funzioni che svolgono: I funghi, di cui vediamo solo ciò che emerge da una rete di comunicazione nascosta nel sottosuolo, contribuiscono allo scambio di sostanze nutritive tra gli alberi; Le meduse consentono ad alcuni organismi di nutrirsi, trasformando in gelatina tutto ciò che assimilano – alghe, plancton, gamberetti – equilibrando le catene alimentari. Inoltre, il loro organismo funziona come un filtro, bilanciando il plancton e regolamentando l’ossigeno dell’ecosistema marino. Ma la duplice valenza filosofica afferma che in ogni cosa è presente il polo positivo e il polo negativo: anche nella delicata perfezione della medusa c’è l’aspetto infido dei tentacoli, e nella bellezza armonica del fungo il veleno letale. LA NATURA AMA NASCONDERSI: essa è allo stesso tempo benigna e maligna, unisce in sè questo dualismo, uno dei princìpi regolatori del Cosmo.

Roberta Coppola

Il dualismo della natura tra superfici e abissi

Fuori le mura

a cura di Alessandra Azzolini Come lascia immaginare il titolo, l’artista si pone in ascolto della voce inudibile della natura, come lei stessa l’ha definita. L’intento è affinare l’ascolto dei meccanismi intimi del pensiero per avvicinarsi al mondo naturale con più umanità. La poetica che insegue è quella di dar simbolicamente voce a una natura sofferente. Lirica, salvifica e solo in apparenza silente. Ne scaturisce una sinestesia: mostrare un suono per mezzo del visibile, analogicamente alterato. II rumore, in ambito fotografico, definisce la presenza di sgranatura o sporcature della definizione dell’immagine: tale effetto è volutamente ricercato dall’artista attraverso l’uso di pellicole scadute, per mostrare l’invocazione, la ferita, la metamorfosi. Un silenzio assordante. Il lavoro è promosso da analogicfriends, trattando il tema natura e fotografia analogica, con la sensibilità pittorica che è propria dell’autrice. La mostra ospita anche una fotografia di Giacomo Rozzi, padre dell’artista e suo primo maestro, che le ha donato la macchina fotografica Nikon F3, con la quale ha deciso di realizzare il progetto. L’intento è quello di lasciare una speranza, una continuità tra generazioni, che consegna al futuro un modo di vedere il mondo al di là di ogni nichilismo. Inaugurazione domenica 28 aprile, ore 10.30

Rita Rozzi

silenti

Centro Storico

La Pro Loco Gattatico, quale associazione di promozione sociale del territorio del Comune di Gattatico, si pone, tra gli altri, come obiettivo la costante collaborazione con le altre associazioni, gli enti pubblici e privati finalizzata a promuovere, tra le altre, proposte di carattere didattico rivolte alle istituzioni scolastiche, con la volontà di infondere storia, cultura e valori propri del nostro territorio. Crediamo fortemente che coinvolgere i giovani nella progettazione e realizzazione di eventi, mostre, attività concrete sia il modo migliore per dare loro valore e considerarli una risorsa che nutre la nostra associazione e il nostro territorio: i giovani sono fucine di idee da ascoltare e da cui farsi ispirare. Crescere e formare cittadini alle proprie radici, ai valori, alla propria storia, ci fa sperare di creare una cittadinanza attiva capace di partecipare alla vita della propria comunità apportando soluzioni, pensieri innovativi e una visione critica del vivere comunitario. Da qui nasce l’idea di “Una Gattatico da S-passo” pensato per stimolare i giovani alle tematiche sopra esposte, con la volontà promuovere un percorso didattico-formativo agli studenti del nostro territorio. Il percorso prevedeva incontri formativi, uscite sul territorio, corsi di fotografia, grafica digitale e informatica per la realizzazione di un piccolo […]

Ragazzi delle scuole medie di Gattatico

Una Gattatico da s-Passo

In provincia Off@School

…COSE DIVINE CON CURA CELATE… (omaggio a Walt Whitman) Raffaella Benetti, in questa serie di immagini, riporta in superficie quel nulla di inesauribile segreto, illuminando solo l’oggetto allegorico. La fotografia è luce e l’artista interpreta questo in un gioco degli opposti, dove l’illuminazione è intrinseca alla materia stessa, evidenziandone la trasmutazione, il cambiamento di colore: una nuova fragilità. Il mondo e i suoi orpelli sono nascosti sotto un sipario nero, non ci è concesso sapere cosa si celi in profondità, probabilmente qualcosa di irrecuperabile che non ha avuto la forza di risalire. L’elemento vegetale diventa l’attore primario. BIOGRAFIA Raffaella Benetti (Italia 1961). Gli interessi dell’artista guardano alla tradizione filosofica e letteraria con particolare interesse ad alcuni topos della cultura occidentale come il tema della Vanitas, più volte affrontato cercando una declinazione contemporanea.Frequenta il Centro Europeo di Venezia per i Mestieri della Conservazione del Patrimonio Architettonico, sempre a Venezia alla Galleria A+A – Centro Espositivo Pubblico Sloveno il Corso in Pratiche Curatoriali e Arti Contemporanee e a Roma studia Architettura e Arti per la Liturgia presso il Pontificio Ateneo Sant’Anselmo. Un percorso che permette l’apertura a diversi linguaggi: fotografia, scultura, video e installazioni. Nella sua ricerca uno dei temi dominanti […]

Raffaella Benetti

..COSE DIVINE CON CURA CELATE...(omaggio a Walt Whitman)

Centro Storico

L’evento espositivo intende, tramite il linguaggio fotografico, raccontare storie di giovani Sikh, le loro difficoltà, i loro sogni e le loro aspettative, anche in relazione alle esperienze lavorative ed ai rapporti sociali. a cura di: Anna Prodi promossa da: Associazione Refoto APS Il progetto è stato reso possibile dalla collaborazione con la Comunità Sikh di Novellara. Autori: Ciro Bedin, Daniele Bigi, Magda Bonini, Brunella Borghi, Antonella Pietragalla, Anna Prodi, Barbara Vigilante.

Progetto Refoto – Laboratorio Sociale

Storie di giovani Sikh

Centro Storico

“L’irrecuperabilità del malato è spesso implicita nella natura del luogo che lo ospita…” Franco Basaglia – Morire di classe, 1969) Spazi che, pur vuoti e abbandonati, sono animati dalla memoria delle tante vite che qui sono passate, recluse, ignorate. Una volta entrati, la preoccupazione era andare in punta di piedi, osservando un silenzioso rispetto. Non è bastato. Per non disturbare, ci siamo fatti ombre tra le ombre. A cura di: Davide Sorte Promossa da: Associazione Refoto APS Gli autori: Dario Aureli, Gabriella Becchi, Valeria Calevro, Stefania Cangiari, Fabio Cervi, Sonia Coccomeri, Federica Cortellazzi, Letizia De Blasis, Anna Fantuzzi, Rosa Lagioia, Graziano Lusuardi, Amedeo Negri, Davide Sorte, Tiziana Teodori, Cristiano Zanetti.

Progetto Refoto – Laboratorio Luoghi

La natura del luogo - OPG

Centro Storico

Camminando lentamente sui sentieri, nei percorsi che ricoprono l’area dell’azienda La Piccola è possibile attraversare, senza soluzione di continuità, l’ambiente naturale costituito dalle vecchie viti storiche non più coltivate che crescono in modo spontaneo, per poi osservare quelle vicine e più moderne, seguite e curate con simmetrica attenzione. Passando poi agli ambienti più interni, dove si lavora e soprattutto si conserva il vino, si viene avvolti da una atmosfera di luci e di ombre in un tempo sospeso che sottolinea l’infinita tensione e frustrazione dell’uomo verso la ricerca di una perfezione irraggiungibile. Queste percezioni sono state raccolte e congelate negli scatti degli Autori Refoto: Simonetta Gattamelati – Verso l’esterno Francesca Mori – Viaggio attorno all’azienda Angela Tincani – Tempo sospeso tra le luci e le ombre Paulina Wietrzykowska – Verso l’interno A cura di: Alberto Cucchi Promossa da: Associazione Refoto APS

Progetto Refoto “La Piccola”

Dalla natura al vino

In provincia

Leute è un percorso di interazione territoriale. Alla base del progetto vi è una volontà di indagine del territorio attraverso la “flanerie” e la continua scoperta della realtà metropolitana; un continuo innamorarsi delle città e degli spazi attraverso la quotidianità delle interazioni sociali ed antropiche.

poesianellestrade

LEUTE

Fuori le mura

One a Day “During the pandemic I have spent most of my days on the island. It provided shelter for me and my family. Once a day, a local vegetable shop owner burns incense to wish good fortunes for her business. I like to think that, during those difficult times, those offerings provided protection for us all.”

Pierfrancesco Celada

One a Day

Centro Storico

Sei scatti discretamente intrusivi fissano momenti di misteriosa, solitaria interrogazione umana della natura. Non c’è sfida più impossibile di trovare qualcosa che si è perso nell’acqua o nella sabbia, che sia un oggetto o un ricordo, una vongola piena o un’intuizione. Nell’ecosistema acquatico più antropizzato della storia – arginato, deviato, piegato alle esigenze dello “Stato da mar”, dell’industria petrolchimica e del turismo globale – la natura si nasconde e nasconde. Resiste e rispecchia, oppone silenzio alle nostre domande sul senso della vita, ma collabora alla vogata. Solo attraversamenti quotidiani, scanditi dalle abitudini di un cane, consentono di cogliere quei sublimi e disperati momenti di dialogo tra umano e non umano che regala l’essere dove, a Venezia. Pier Andrea Perini inizia a fotografare da ragazzino, durante i viaggi di famiglia, e a studiare la fotografia da adulto. I suoi fari sono Cartier-Bresson, Frank, Parr, Koudelka, Erwitt, Larrai e poi ancora Park e Stuart. Ma l’amore più grande resta Berengo Gardin. Veneziano, vive al Lido con il suo cane Churro, e appena può scappa in tutti gli angoli del mondo. Il suo ultimo viaggio è stato in Rajasthan, India, nel 2023.

Pier Andrea Perini

SEI DOVE

Centro Storico

Symbios-is È davvero la natura che ama nascondersi o è l’uomo stesso che ama nascondere la natura? Viviamo in un’epoca di contraddizioni, dove mettersi in mostra è un obbligo, essere presenti a tutto un vanto, ma rimaniamo sempre consci di nulla. In una nevrotica competizione al consumo, vortichiamo come falene verso una luce irraggiungibile, bruciando verso orizzonti impossibili. Ci imprigioniamo in una dualità paradossale, figlia della contemporaneità, la quale ci chiede di nasconderci e mostrarci, ma mai di rivelarci. E la mente umana ha imparato a nascondersi anche a se stessa. Mira alla luce, ma dimentica l’ombra. Tuttavia non sono due elementi isolati e in conflitto, ma parti complementari di un’unica esperienza. Eppure si ignora questa complessità, vivendo in un buio eterno dove l’ombra non può esistere. Cosa accadrebbe allora se ci lasciassimo andare, mostrando la nostra vera natura? Verremmo puniti di essere liberi? Se l’uomo appartiene alla natura allora la sovrasta perché accettarla è una sfida, come lo è conoscere se stessi. Solo indagando le proprie ombre si potrà smettere di dominare e iniziare a convivere, in simbiosi. E la fotografia, in quanto sincera, è lo strumento migliore per farlo: come una fototrappola dell’anima, congela un frammento di verità […]

Photolab 6 – SD Factory laboratorio creativo

SYMBIOS-IS

Fuori le mura

Nelle quattro vetrine dell’Ottica G&G quattro scene descrivono, per ognuno degli elementi della natura, una delle vesti simboliche che l’uomo gli ha attribuito. L’essere umano, infatti, nei secoli, ha utilizzato la natura non solo per i bisogni materiali, ma anche associandone i più alti valori spirituali. ACQUA SANTA – In molte religioni l’acqua è simbolo di purificazione dal maligno, dai peccati, da dèi avversi, ecc… Qui è rappresentato il rito di purificazione del tempio Induista “Pura Tirta Empul” che si trova nell’isola di Bali in Indonesia. DANZA DEL FUOCO – La forza e la potenza del fuoco hanno da sempre caratterizzato riti magici o religiosi, danze e cerimonie. Le tradizionali danze del fuoco sono ancora oggi oggetto di competizioni tra i popoli delle isole del Pacifico. CHE LA TERRA TI SIA LIEVE – Nella maggior parte delle culture è la terra ad accogliere il corpo dopo la morte; la grande madre abbraccia e conserva ciò che di terreno, appunto, rimane di noi, così come scolpito nella pietra rimane memoria di ciò che siamo stati. Nel “Red Cloud Cemetery” di Pine Ridge (South Dakota – USA) riposano le spoglie di Maȟpíya Lúta, Nuvola Rossa, sulla cui tomba ancora oggi vengono posti […]

Paola Mammi

SIMBOLICA NATURA

Centro Storico

Il progetto nasce da una mia personale esperienza lavorativa post covid. In un’epoca di ripresa a seguito di una grande pandemia, cambiare prospettiva di lavoro non è stato certo facile, soprattutto nel mio settore. Puntare sul turismo, come per molti, è stata l’unica ancora di salvezza per rimettermi in piedi. Ho deciso di intraprendere un percorso lavorativo molto diverso da quello a cui ambivo, per quanto fosse in qualche modo inerente alla mia professione. Fare la fotografa nei resort, chiamati comunemente “villaggi turistici”, non è stata una tappa ponderata ma, con il senno di poi, mi sono ritrovata quasi inaspettatamente ad imparare cose nuove su un mondo totalmente opposto a quello dal quale provenivo. Durante questo breve, nonché cruciale periodo, ho deciso comunque di non abbandonare la mia personale ricerca fotografica e di sfruttare quella situazione, entrando a pieno in quello che vedevo, vivevo e assimilavo all’interno della vita stessa che girava attorno a quel sistema. “Sorridi, sei in vacanza” era uno degli slogan principali dei resort che, per questioni di privacy, non citerò. La mia denuncia vuole semplicemente generare una riflessione su come queste “micro comunità” estive, che amo definire “grandi paesotti”, siano approdate bruscamente sui territori, lucrando continuamente […]

Paola Berretta

Sorridi, sei in vacanza.

Fuori le mura

Pallacanestro Reggiana, realtà storica dello sport cittadino, festeggia nel 2024 i cinquant’anni dalla sua fondazione. Un traguardo importante e denso di significato, a maggior ragione se pensiamo che di questo mezzo secolo di vita oltre quarant’anni sono stati trascorsi nel basket professionistico, sollevando trofei, riempiendo palasport e condividendo con l’intera città tutte le gioie e le emozioni che solo il mondo dello sport sa far provare. Con questa mostra, organizzata dal Club in collaborazione con il suo fotografo ufficiale Enrico Rossi, vengono ripercorsi e raccontati alcuni dei momenti più iconici vissuti dalla società dal 1974 ad oggi.

Pallacanestro Reggiana

50 anni di Pallacanestro Reggiana

Centro Storico

CONCEPT Il concept della sessione che viene presentato è vincolato al gusto che ha la natura di influenzare il pensiero del fotografo, annullandolo e dandogli così pace. Non è sempre stato così, prima non riusciva a vedere cosa gli stesse nascondendo la natura, iniziando così a comprendere che il percepire le cose in semplicità avviene con il tempo e con le esperienze. Come una pianta non pensa quando cresce, l’artista non si sofferma a riflettere nel momento in cui crea, lui interpreta, sente, crea e vive le cose olisticamente. Ciò che vuol trasmettere con le sue fotografie è LEGGEREZZA e SEMPLICITA’ come uno stato di caduta costante, scoprire uno spazio dove la mente può riposare e avvicinarsi alla propria natura nascosta. BIOGRAFIA DELL’ARTISTA Ferrari Paco frequenta l’ISS Gaetano Chierici, carattere liceale, specializzazione oreficeria con conseguente impiego in forgia e oreficeria. Passando gli anni capisce che ha bisogno di nuovi stimoli, nel 2006 inizia come assistente per fotografi di moda a Carpi e Reggio Emilia, imparò molto ed iniziò anche riprese video. In poco tempo si ritrovò a lavorare come direttore della fotografia di videoclip e successivamente quello che sarebbe divenuto il suo primo lungometraggio indi a Firenze. Nel 2012 si […]

Paco Ferrari

A CONSTANT FALL

Fuori le mura

Orianna Gazzotti opera sulla soglia delle interconnessioni fra occultamento e scoperta di una natura femminile che si cela tra veli e burka vegetali. Ed è un “terzo occhio” quello che, tenuto da mani muliebri, riflette specularmente in sensuali luci accecanti e ombre profonde le speculazioni sofistiche che spostano l’asse della esegesi filosofica dalla natura all’uomo …e alla donna. ff

ORIANNA GAZZOTTI -Il terzo occhio-

DETTAGLI

Fuori le mura

26 aprile – 25 maggio 2024

Nobuyoshi Araki

Flowers, Death and Eros

Centro Storico

“Domestication is a multi-generational mutualistic relationship between humans and other organisms, in which humans take over control and care to obtain a steady supply of resources including food’. In his book An Immense World, How Animals Reveal the Hidden Realms Around Us, Ed Yong reminds us of the concept ‘Umwelten’. Sensory bubbles in which each creature experiences even shared physical spaces in wildly different ways. The human Umwelt is limited in the sense that it feels all encompassing, but at the same time reality can be perceived in so many different ways if we try to understand the world around us. What if we can accept that cultural ideas and their implications are not normal but chosen? This photography series reveals the interpretations of Nienke in which we can look at domestication, animals and our relationship with nature. Who we choose to be our friend and who will be our food. How we care for them, or who is neglected. How we decide how they live, eat and reproduce their animal life in all the kinds of spaces that we create. By removing color, this series aims to invite the viewer to question the multiple realities we created or can […]

Nienke van Boom

Domestication

Centro Storico

SEE INTO THE TREES Immaginiamo di camminare in un bosco e di imbatterci in qualcosa che, a prima vista, non sembra appartenere a quel luogo. Notiamo subito che si tratta di grandi fogli di carta. Alcuni sono tesi tra due alberi, altri sembrano cingere i tronchi o pendere dai rami. Altri ancora giacciono al suolo, probabilmente caduti, ricoperti da fogliame e da piccoli mucchi di terra. Che sia anche una mostra per gli alberi? Come se il bosco non fosse soltanto lo spazio espositivo, ma anche e soprattutto il destinatario, il pubblico di quella mostra? È al bosco del Cavazzone che l’artista olandese Niels Shoe Meulman ha delegato la parte più importante della sua mostra: quella della finalizzazione delle opere. Non sorprende che Shoe abbia intrapreso questa strada. Per chi, come lui, proviene dal mondo del graffiti writing – e a maggior ragione se di quel mondo ha scritto un pezzo di storia – lasciare una tag in quella foresta di segni che è la città significa, in qualche modo, abbandonarla a un destino di cui il writer non sarà più padrone. In quello stesso bosco, le fotografie su lastra di Devon Schoemaker hanno preso forma per restituirci il gesto […]

Niels Shoe Meulman e Devon Schoemaker

SEE INTO THE TREES

Centro Storico

La lingua del sogno è la lingua con cui comunicare, scambiarsi pensieri, tenere insieme in un’immensa sinfonia, le voci di ciò che esiste dentro e fuori di noi. Accorgersi di fare parte di un’orchestra spontanea in cui tutti gli elementi (naturali, animali, umani…) si fanno sentire, ci porta ad essere consapevoli del fatto che tutto parla con il proprio alfabeto, ed è nell’ascolto la chiave per interpretare i messaggi dell’intorno che influenzano e cambiano le nostre armonie. La lingua del sogno è fatta di storie, di ricordi, di piccoli accadimenti che con le bambine e i bambini del nido scuola Faber abbiamo provato a collezionare e a leggere, immaginando degli spartiti che possano incorniciare queste scoperte che ci rendono manifesto il qui e ora. Nella nostra ricerca lo spartito rappresenta la metafora del processo di messa a fuoco dei dettagli che insieme danno vita a una composizione viva, sempre in mutamento. Tutto quello che cresce può sognare_ Samuel (5 anni)

NIDO SCUOLA FABER, COOPERATIVA PANTA REI

TUTTO QUELLO CHE CRESCE PUO' SOGNARE

Off@School

ECOSISTEMA le parole nascono, crescono e per vivere hanno bisogno di un posto e se un posto fosse la fotografia? la fotografia come ecosistema dichiara messaggi nascosti, fatti di pensieri, materia, terra, sole, tempo e memoria; come dicono i bambini; che in un equilibrio dinamico generano parole. La relazione è il luogo privilegiato per la sopravvivenza dell’ecosistema.

Nido scuola Choreia

ECOSISTEMA

Off@School

L’UNITÀ DEGLI IꓕSOԀԀO Una mostra di foto e poesie a cura di Cristiano Lugli e Nia Anto (con la partecipazione di Mattia Begotti e Sara Catellani) Dove l’attitudine generale ci porta a vedere solo il risultato finale di ogni cosa, dove si viene spinti a pensare che è solo il risultato ciò che davvero conta, riscopriamo ciò che è l’essenza prima di ogni risultato. Ogni risultato porta in seno una forza trascendente che ha condotto alla generazione di quel risultato, buono o cattivo, bello o brutto che sia. La distinzione fra atto e potenza — ovvero su ciò che i sensi ci permettono già di vedere e ciò che, invece, è possibile ma non ancora reale, non ancora concreto — diviene il focus per comprendere come e perché «la natura ama nascondersi», secondo il noto adagio (nonché pensiero) di Eraclito e di chi lo ha poi succeduto: la vera forza delle cose si nasconde proprio nel potenziale che esse possono esercitare. Ciò che noi vediamo e percepiamo era già prima che noi lo vedessimo e percepissimo. La vita stessa esiste già in potenza, prima ancora di manifestarsi in un atto vero e proprio. La vita esiste in tutte le […]

Nia Anto, Cristiano Lugli, Mattia Begotti, Sara Catellani

L’UNITÀ DEGLI IꓕSOԀԀO

In provincia

Rimini, Riccione. La Riviera Adriatica così tanto protagonista di film del passato. Come non ricordarsi i film “Rimini Rimini” o “Abbronzatissimi” quando si consumano storie d’amore tra le cabine degli stabilimenti delle spiagge romagnole. Ed è proprio qui tra cabine colorate e vecchie insegne che ho scattato le mie fotografie. Luci e ombre, contrasti chiaroscurali, sembra quasi che il cielo si rifletta sui muri o che le onde del mare arrivino fino alle cabine. E’ primavera, il sole è ancora tiepido, i giochi non ancora affollati dai bambini, le panchine sul porto sono ancora vuote alla ricerca di qualche coppia di innamorati o qualche pescatore. La luce è tenue, i raggi del sole non cadono violenti e in cielo solo qualche nube. Ma la nitidezza ad un tratto lascia lo spazio alla sfocatura. I confini non sono più così ben definiti. Ecco che dobbiamo iniziare ad immaginare. Questa immensa massa d’acqua che si apre davanti ai nostri occhi può nascondere un mondo. Dalla realtà passiamo al sogno per poi tornarci a svegliare. Un sogno, una pausa, una fuga dalla realtà. Questo è il mare, questa è fondamentalmente la vacanza. La vera vita è quella del sogno. Sogno e realtà si […]

Monica Baldi

Rimini Rimini

Centro Storico

[ VITA ] è il titolo del progetto a cura di Mirko Frignani e Marco Corona. E’ stato sviluppato nelle mura del centro di accoglienza BV di Pontenovo gestito dalla società cooperativa sociale IL PILASTRO (di emanazione parrocchiale) di San Polo d’Enza. Il progetto ha fatto parte delle attività svolte dagli ospiti della struttura: da sempre il Pilastro offre una dinamica animazione volta al benessere psico-sociale delle diverse tipologie di servizi (il centro diurno per disabili e la casa residenza per anziani, asilo nido e scuola per l’infanzia) infatti non è nuovo a progetti di tipo artistico, fotografico ovviamente alternati ad attività più mirate come la pet therapy o la doll therapy. Il progetto nasce dall’esigenza di raccontare il percorso di vita, le passioni, i ricordi delle persone attraverso la fotografia e l’intelligenza artificiale. Durante le sessioni svolte in struttura, in un set fotografico allestito appositamente, gli ospiti sono stati “intervistati” sulle loro vite creando così momenti di condivisione, divertimento e commozione che i due artisti hanno poi sviluppato creando un immaginario in grado di raccontare una piccola ma importante parte dei protagonisti. [VITA] è tutto quello che succede tra la parentesi nascita e la parentesi morte. Dentro queste le […]

Mirko Frignani + Marco Corona

[ VITA ]

In provincia

La natura, divina e primordiale forma d’arte crea-attiva e continua fonte d’ispirazione, ama nascondersi e confondersi ma sa mostrare delicatezza e forza nel nostro quotidiano a chi la sa accogliere con il cuore aperto. E’ lei stessa a chiedere attenzione per poter essere valorizzata e custodita nel luogo più intimo di ognuno, dove poter fiorire e manifestarsi appieno. Noi senza di lei non siamo nulla; lei in noi é tutto!

Michele Dico’

M'arte sulla Terra

Centro Storico

In cammino lungo le strade, gli angoli, le altezze vorticose di New York con una macchina fotografica analogica per immortalare la contemporaneità che scorre rapida e senza sosta. La fotografia in bianco e nero ferma il tempo e rende visibile l’essenziale, imprimendo su pellicola ciò che è invisibile agli occhi umani. E in un gioco di incastri controllati solo dal destino, l’immagine restituisce uno scenario sospeso tra il reale e l’onirico che svela l’indicibile: una metropoli condensata di asfalto e cemento è costantemente pervasa dalla natura che a volte bussa impetuosa, altre volte interroga l’esistenza umana, altre volte ancora si mette in disparte per solleticare l’attenzione di sguardi annoiati.

Michael Rivera Estevez

Analogica

Fuori le mura

Attraverso la serie di sei fotografie, è stato esplorato il concetto che la natura ami nascondersi nelle pieghe della quotidianità urbana. Inizialmente, sono state catturate immagini della natura all’interno di una stanza artificiale, un simulacro necessario poiché sempre più spesso la natura si trova lontana dalle nostre città. Questo primo passo riflette la nostra crescente dipendenza dall’artificiale per sperimentare la bellezza naturale. Successivamente, le immagini sono state proiettate sulla forma umana, giocando con la dualità della nostra esistenza. L’uso di un corpo umano come tela sottolinea la connessione intrinseca tra noi e la natura, ma al contempo mette in evidenza come siamo diventati più avvolti dall’artificiale. Questo progetto mira a suscitare riflessioni sul nostro ruolo nel mantenere viva la connessione con la natura, anche quando sembra nascondersi dietro le strutture artificiali che abbiamo creato. Nel corso di questo progetto, una parte significativa delle immagini è stata catturata nel suggestivo scenario delle Terme San Filippo, collocate nel sud della Toscana, tra la Val d’Orcia e il Monte Amiata. La collocazione geografica particolare di questo luogo e la limitata presenza umana hanno preservato la sua bellezza naturale, mantenendo intatto un aspetto selvaggio e incontaminato. Attraverso queste immagini, si cerca di catturare non solo […]

Melissa Arena

Simulacro Naturale

Centro Storico

La natura si nasconde; trova pace in un rifugio fatto d’ombre e riflessi dove sentirsi sicura e protetta, talvolta sopraffatta. Un abbraccio gelido, nebbioso, cementifero la cela , tuttavia è casa sicura, nascosta a sguardi giudicanti e illeciti tocchi, vive. Non violata, non deturpata ma solo scrutata, ove anche la luce del sole le chiede il permesso di baciarla. Sulla Terra esistono posti in cui la natura prevale, mostrandosi in tutto il suo splendore ma, esistono anche luoghi dove essa si è dovuta adattare all’uomo, il quale ha antropizzato il paesaggio, forzando la natura a colonizzare siti inesplorati dall’occhio umano. In questa raccolta di immagini scattate in varie parti del mondo, ho voluto mostrare che esistono luoghi dove la natura vigorosa e potente, a tratti pioniera, resta spesso celata all’occhio umano. La natura ama nascondersi …ma non sempre. Fotografo: Max Borciani Testo: Bagni Stefania

MAX BORCIANI

UNDERSIDE. IL LATO NASCOSTO

Fuori le mura

di Maurizio Ligabue e Renza Grossi C’era una volta un luogo. O forse un mondo. O ancora non lo era. C’erano cieli e ruscelli in cui specchiarsi, alberi su cui rifugiarsi. E poi venne il drago che divorò tutto. E tutto scomparve. Ma il drago non era nato da un mitologico uovo era l’uomo ad averlo forgiato e l’uomo lo aveva sfruttato. La casa del drago era fatta di fuoco, di odore di resti, di acido e zolfo, la casa del drago respinge e spaventa, serviva coraggio per entrare in quell’antro. Ma poi tutto cambia di nuovo muta e si volge in modo diverso e inaspettato. Quello che resta del drago non è la paura, non è la sconfitta ma è un germoglio che mette radici e che sempre porta alla vita. Nel 2017 Maurizio Ligabue realizza la documentazione del processo di raccolta e compostaggio dei rifiuti attraverso un lavoro fotografico prodotto all’interno degli spazi della Aimag S.p.A. di Mirandola (MO). Cinque anni dopo Renza Grossi raccoglie le foto e nello spirito dell’idea che ogni materiale che trova un suo compimento possa diventare il punto d’inizio di un processo di rinnovamento, le immagini realizzate da Maurizio trovano […]

MAURIZIO LIGABUE-RENZA GROSSI

IL DRAGO

Fuori le mura

Fiori, sinonimo di bellezza e armonia. Ma anche di incanto e stupore quando gli occhi ritrovano uno sguardo nuovo con il quale vedere.

Maurizio Ferrari

Fioritudine

Centro Storico

La Natura ama nascondersi – Eraclito. Quella frase rimanda alle origini del pensiero filosofico occidentale. Tornare all’inizio, recuperare l’idea primigenia, cercare il principio di tutte le cose, l’archè (ἀρχή) da cui tutto discende. Inevitabile che queste riflessioni riportino alla mente certi ricordi liceali. All’indietro fino al primo filosofo incontrato nei libri: Talete. Colui che immaginò in modo empirico come l’Acqua potesse costituire l’elemento da cui tutto ha avuto origine. Queste immagini evocano l’Acqua nella sua manifestazione naturale più maestosa: il Mare, e la Vita che lo popola. Qualche suggestione per ritrovare l’essenziale, il principio di tutte le cose.

MAURIZIO BONFRISCO

Acqua

Centro Storico

🇮🇹 “ApoCalypso” è un viaggio visuale attraverso le varie forme e sembianze che la Natura ci propone: regni vegetali e animali assai diversi tra loro, ma accomunati dalla continua ricerca del loro “posto nel mondo”. In un contesto sempre più artificioso, dove l’ecosistema è minacciato e danneggiato dalla prevaricazione umana, la Natura non è soltanto un oggetto di dibattito ideologico o un patrimonio da salvaguardare, ma è allo stesso tempo il quesito e, soprattutto, “La Risposta”. Perché, alla fine, tutto è Natura. E alla fine, la Natura vince sempre. Mattia Urlotti – Classe 1982, è un artista multidisciplinare che si divide tra fotografia, pittura e scrittura. Pratica la fotografia da oltre 15 anni e le sue opere sono state esposte presso rassegne nazionali e internazionali. Per il suo stile concettuale e intimista è stato definito “il fotografo del silenzio”. È il fondatore del progetto “Poegrafia”, la crasi artistica di poesia e fotografia: un nuovo linguaggio comunicativo, stilistico ed emozionale, che nel tempo si è evoluto in una community di appassionati e cultori dell’avanguardia poegrafica. Collabora inoltre con blog letterari e fotografici. All’interno della sede d’esposizione, presso la libreria Mondadori, è possibile acquistare il libro di fotografia e poesia “Ti scatto […]

Mattia Urlotti

ApoCalypso - Nature, at the end

Centro Storico

Il progetto fotografico di Matteo Iannaccone propone una serie di paesaggi e ritratti che dialogano tra loro. In fase di allestimento della mostra, i volti sono stati posizionati frontalmente ad alcuni paesaggi creando una vera e propria sintonia in cui l’osservatore può immergersi. Il progetto ha l’ambizione di creare molteplici racconti, quanti gli osservatori vorranno concepire. Lo stupore dell’osservatore è fondamentale per assaporare gli scatti dove la natura si scopre e si rivela passo passo. BIOGRAFIA DEL FOTOGRAFO Matteo Iannaccone nato a Correggio, 32 anni, diplomato all’Istituto Tecnico Industriale “Nobili” di Reggio Emilia attualmente vive a Gavassa e lavora per un’azienda come tecnico commerciale. Il suo è stato un percorso in salita partendo da addetto al controllo qualità, poi disegnatore e responsabile ufficio tecnico. La fotografia è da sempre una passione che accompagna la sua vita. Negli anni ha avuto modo di specializzarsi in fotografia di paesaggio e ritratto. In ogni suo scatto si ritrova il suo sentimento che parte dallo scatto fino ad arrivare alla post-produzione. La sua ricerca continua lo porta a proporre in ogni foto un racconto, ma che si augura possa essere diverso per ciascun osservatore. La sua fotografia si basa sulla profondità nello scatto e […]

Matteo Iannaccone

OLTRE LA VISIONE Paesaggi e ritratti della natura rivelata

Centro Storico

Questi scatti rappresentano come la natura continui a pulsare dentro di noi nonostante sfugga alla percezione dei più. Persone come statue scolpite dalla vita stessa. Facciate dove si cela un’essenza più profonda e misteriosa, una natura autentica che dimora nel nostro inconscio e che spesso rimane nascosta. E’ solo un atto di coraggio che può far emergere dal silenzio e dall’immobilità di queste statue la nostra vera individualità e autenticità per poter finalmente danzare liberamente con la nostra più profonda e vera essenza.

Andrea Martalò

La natura si nasconde

Centro Storico

Memorie di Bosco Urbano è un viaggio visionario tra i sentieri del Bosco Urbano dei Prati di Caprara di Bologna; un ex area militare ottocentesca che sorge in prossimità del centro storico della città. Da oltre vent’anni l’area di circa ventisette ettari è abbandonata e la natura ha preso il sopravvento dando vita a un vero e proprio “bosco selvatico urbano”, che rappresenta oggi un importante polmone verde per la città e un luogo pieno di biodiversità di notevole pregio ecologico e naturalistico. Nonostante il suo valore, i piani urbanistici del Comune di Bologna hanno più volte prospettato la sua cementificazione e ancora adesso le sue sorti restano incerte. Nel progetto Memorie di Bosco Urbano, le immagini e le parole sono la testimonianza di un incontro intimo con la vegetazione, sono la risposta a quei richiami magici raccolti durante le esplorazioni boschive. Nel silenzio di un luogo all’apparenza abbandonato, si risvegliano ricordi e ferite antiche attivate da un ascolto sincero e reciproco che dal corpo vegetale si trasmettono come linfa al corpo umano, animale, fino alla percezione di memorie ancestrali che fanno parte del Bosco, o forse di noi stessi. La fotografa cerca un contatto con lo Spirito del bosco […]

Marika Puicher e Alessandra Tescione

Memorie di Bosco Urbano

Centro Storico

Uomini, donne, bambini, anziani, tutti, senza distinzione, quando vedono una conchiglia, la portano all’orecchio. Mossi da curiosità, da scetticismo, o per ricercare una scintilla che accenda lo sguardo, qualunque sia la motivazione, la forma della conchiglia chiama ad essere ascoltata. Osservo e contemplo le reazioni causate dal rumore del mare nelle conchiglie. Qualcuno chiude gli occhi e si mette in attesa, qualcun altro li sgrana, incredulo, alcuni tendono la mano verso la persona vicina: -ascolta, si sente davvero il mare!- Ogni tanto qualche temerario azzarda la domanda:-ma come avete fatto, come siete riusciti a catturare il suono del mare qui dentro?- Davanti a quel gesto rituale non si può che sorridere, chiedendosi se davvero, in fondo a quelle spirali, sia per caso rimasto incastrato, nascosto, un pezzetto di mare. Biografia Mariachiara Lorusso, classe’99, vive e lavora a Rimini come logopedista. La fotografia è il suo esercizio quotidiano per aprire lo sguardo e ricercare la bellezza insita in ogni cosa, anche nel quotidiano che si ha costantemente sotto gli occhi. Contatti: Instagram @nellafos.chia

Mariachiara Lorusso

NELLA SPIRALE

In provincia

Secondo alcuni studi la “pelle sensibile” è la conseguenza della compromissione della “funzione di barriera” della pelle. Talvolta la cute reagisce a fattori ambientali quali il freddo, il vento o il caldo, il sole; oppure al contatto con sostanze che ci vengono descritte come curative: farmaci, detergenti, saponi o cosmetici; o è -infine- il risultato di fattori psicologici come l’ansia, lo stress o gli sbalzi ormonali. Fattori esterni ed interni determinano la trasformazione della “sensibilità” in “sensibilizzazione” del nostro avamposto carnale. Così anche l’Arte viene quotidianamente aggredita da fattori esterni ed interni che ne determinano defogliazione e mutazioni; Karini e Incerti Telani, consce della possibile evoluzione o degradazione annunciata, camminano su di un baratro/confine di “reattività” delle loro suture visive che implicano decostruzioni chirurgiche del concetto stesso di oggetto d’Arte. Fotografie: Maria Assunta Karini www.karinimariaassunta.wordpress.com/ www.instagram.com/karini_marion845 Collages: Jessica Incerti Telani www.jitf.it/ www.instagram.com/jit.f/

Maria Assunta Karini e Jessica Incerti Telani

Pelle Sensibile

Centro Storico

‘L’estetica della natura” è un progetto di Marco Menozzi Ideatore e Curatore della Mostra con la partecipazione di Veronica Vanzo per la parte fotografica e di Maria Cecila Azzali per il testo.

Marco Menozzi

L'estetica della Natura

Centro Storico

Il Significato Da sempre la mela è un simbolo di magia, che racchiude l’essenza della perfezione e del desiderio. Per questo motivo, raffigurare una mela perfetta, immacolata e sospesa nello spazio, è un modo per rappresentare un momento in cui il tempo si è fermato e tutto è perfetto, bello e luminoso. Tuttavia, non appena il frutto tocca terra, è inevitabile la contaminazione e la decomposizione che fanno parte dell’ambiente e del ciclo della vita, lasciando segni di imperfezione sulla sua pelle, come graffi, buchi e solchi. Queste lacerazioni sono altrettanto significative e piene di energia quanto la bellezza immacolata. La Tecnica L’opera è realizzata con l’antica tecnica della ceramica. Dopo la modellatura, la scultura viene interamente smaltata, conferendo ad ogni elemento l’effetto desiderato,e successivamente inserita in forno per completare la cottura a 1000 °C. La Biografia Dopo un lungo periodo di tempo in cui il mio studio si è dedicato alla ricerca e alla creazione di prodotti di design per l’industria;nella mia vita è arrivato un cambiamento che ha inevitabilmente rivoluzionato il mio punto di vista e il mio modo di essere, spostando l’attenzione sull’anima, sul sentimento e, in particolare, su temi di attualità. Contribuire a creare opere che […]

Marco Manicardi

LE MELE

Fuori le mura

Ho scoperto il fascino delle passeggiate nei boschi e grazie ad esse ho esplorato il territorio intorno a casa, la zona di Trinità con gli scorci sui castelli di Matilde (Canossa e Rossena) e la Pietra di Bismantova. E’ la pedecollina reggiana che ho voluto valorizzare attraverso scatti artistici che ne mettano in risalto l’intima e maestosa bellezza.

Marco Francalacci

Paesaggi Collinari

In provincia

Panorami emersi del territorio Reggiano, quando la Natura decide cosa celare e cosa mostrare. Orari di apertura: Venerdì 26 aprile 2024 ore 18-24 Sabato 27 aprile 2024 ore 10-24 Domenica 28 aprile 2024 ore 10-20 ——– Mercoledì 1 maggio 2024 ore 11-20 ——– Sabato 4 maggio 2024 ore 10-24 Domenica 5 maggio 2024 ore 10-20 ————– Sabato 11 maggio 2024 ore 10-24 Domenica 12 maggio 2024 ore 10-20

Marco Cattani

"Avvolti da Un'Insolita Natura" ...quando la Natura decide cosa celare e cosa mostrare...

Centro Storico

Piccoli frammenti , appunti improvvisi dallo scorgere del quotidiano, del contiguo confrontandosi col naturale. Una visione diretta, meno mediata e non emendabile, cercando di lasciar svilupparsi e disvelarsi (come su una istantanea) l’essenza del rapporto tra osservazione e l’oggetto della stessa. “EX ABRUPTO” – fotografie di Marco Borciani dal 20 Aprile al 26 Maggio 2024 Marco Borciani. Appassionato di fotografia, coltiva il proprio interesse prima da autodidatta poi frequentando i corsi e la galleria del fotografo Riccardo Varini. Predilige la ripresa in bianco e nero, in particolare paesaggio urbano ed architettura. Ha esposto con mostre personali e collettive. (borciani.marco@libero.it)

Marco Borciani

EX ABRUPTO

Centro Storico

Mimetismo Marcella e Marco non sono artisti. Per poter avere una propria mostra hanno utilizzato il modo più naturale che la natura usa per nascondersi: si sono mimetizzati tra gli espositori – vestendosi, parlando e comportandosi come loro. E, cosa peggiore, producendo delle opere. — Il mimetismo è la capacità di ingannare per trarne un vantaggio evolutivo nella specie animale e/o vegetale. Circuito OFF via Roma Collage e fotografia

Marco Appiotti Marcella Fava

Il mimetismo è la capacità di ingannare per trarne un vantaggio evolutivo nella specie animale e/o vegetale.

Centro Storico

Dopo la cronaca in diretta 24 ore su 24, i j’accuse politici e la ricerca di un capro espiatorio, arriva il tempo del silenzio e delle riflessioni. È il momento di riemergere. Tra il frango e l’acqua che hanno devastato i comuni romagnoli a maggio 2023, a riaffiorare sono soprattutto le coscienze e un nuovo senso di solidarietà tra i sopravvissuti. Oltre che una rinnovata consapevolezza della natura, una forza al contempo delicata e distruttiva che tutto può togliere e restituire, anche se in modi spesso inaspettati. Riemersi è il racconto per immagini di ciò che resta e di ciò che riaffiora quando la natura decide di manifestarsi. Libri, giocattoli, fotografie, ma anche umanità. Un reportage che vuole testimoniare l’istinto dell’uomo a rispondere alle avversità della vita, attraverso una serie di scatti raccolti tra le rovine di Castel Bolognese, in provincia di Ravenna. Classe 1993, Marco Aldrighi è un fotografo, copywriter e sceneggiatore di fumetti. Dopo aver frequentato i corsi di Grafica Pubblicitaria e Sceneggiatura per Fumetto presso la Scuola Internazionale di Comics a Reggio Emilia, ha pubblicato i graphic novel Insieme si può! (Compagnia Editoriale Aliberti), Orlando Innamorato a fumetti (Edizioni Segni d’Autore) e Ne è valsa la pena […]

Marco Aldrighi

Riemersi

Centro Storico

La mostra vuole essere una raccolta di immagini in bianco e nero, trascinando lo spettatore in un sentimento di intimità con il territorio della bassa reggiana e rivierasco di quei luoghi e persone, che sono cardini tra di essi.

Marcello Ligabue

Ultimi Capisaldi

In provincia

Calipso All’interno della mostra “ATLANTE / Materia e Spirito” di Palazzo Vecchio del Mauriziano Non più il verde dei prati, non il profumo dei fiori, non le sorgenti che bagnano l’erba, non i boschi sacri, né la luce del giorno sull’isola di Ogigia. Nessun banchetto a base di ambrosia, nessuna ancella, né le note della cetra a placare Calipso. La natura che la Ninfa abita poco dopo la partenza di Odisseo è disadorna, apocalittica, silenziosa. Sembra inchiodare Calipso a tutte le sue responsabilità. Sembra punirla per il suo amore ostinato, cieco, noncurante del cuore dell’amato, stanco del troppo tempo trascorso insieme. Calipso ignora la lezione che la natura impartisce ogni giorno anche ai mortali: tutto è cangiante, volubile, transeunte. Tutto sbiadisce, per assumere tonalità diverse. Ogni cosa è chiamata a scorrere senza arresto. Disperati, goffi, vani, dolorosi i tentativi di contrastarne la corsa, di aggirare la precarietà della vita, di pretendere da se stessi e dagli altri il rispetto dei giuramenti, dei patti stretti, dell’amore promesso nell’euforia dell’introibo. Calipso, dopo sette anni, ritorna alla solitudine del tempo prima di Odisseo. Il suo corpo, minuto e imbelle sulla riva, implora clemenza. La giovane donna mostra pentimento, chiede conforto, desidera scomparire in […]

Mara Zamuner

Calipso - ATLANTE / Materia e Spirito

Fuori le mura

71 gradi Nord, 10 minuti e 21 secondi, sono le coordinate della latitudine di Capo Nord, in Norvegia, uno dei punti estremi dell’Europa e lo stesso dal quale nel lontano 1998 scattai alcune fotografie, rigorosamente analogiche in bianco e nero. In realtà il promontorio di Knivskjellodden, visibile in una delle fotografie e situato sulla punta Nord dell’isola di Magerøya, costituisce il vero punto estremo settentrionale, ma spesso i turisti non sono a conoscenza di questo aspetto, come del resto non lo ero io. In poche parole, il punto di ripresa costituiva nella mia mente l’estremità del continente. La ricerca di luoghi essenziali ed eccessivi nello spazio si accostava al mio interesse per una fotografia fortemente contrastata, ispirata ai paesaggi e alla fotografia del regista svedese Ingmar Bergman. Il paesaggio come elemento di confronto si fonde, a distanza di tempo, con immagini digitali, realizzate in autoscatto, e sovrapposte attraverso l’elaborazione digitale. Successivamente intervengono ulteriori elementi, tramite acqua e oggetti, i quali ri-fotografati si vanno a stratificare sull’immagine originaria. Nell’ambito della tematica “La natura ama nascondersi”, per l’edizione del Circuito OFF di Fotografia Europea 2024, come autrice intendo proprorre una riflessione sull’evoluzione delle tecniche fotografiche e le possibilità di elaborazione digitale che […]

Manuela Giorgia

71°10'21''N Settantuno gradi Nord, 10 minuti, 21 secondi

Centro Storico

“Il cuore è una rapa” è un progetto fotografico nato nel 2019 che ha trovato il suo sviluppo nel 2023 in una installazione site-specific integrata con la vegetazione dell’Orto Botanico di Catania. L’evocativa forma di questa radice carnosa , il cui nome scientifico è Beta vulgaris, ha creato immediatamente nell’artista la visione di un cuore umano, fotografato in primo piano , comparso fuori dal petto e presentato su un piatto, come nelle immagini sacre dei martiri, ma artefice del martirio. La serie, composta da otto fotografie, racconta i meccanismi autopunitivi che si originano da una relazione malsana. Quando un amore malato infetta l’animo, sentimenti morbosi si radicano e ci legano con lacci stretti al nostro carnefice. Si può decidere di allontanare la causa del turbamento, per non rischiare scelte che trasmutano dal razionale cedendo agli inganni di un cuore non sempre saggio e desideroso di colmare mancanze profonde. Di chi è la colpa della nostra sofferenza? Chi è realmente il più debole? Quale sentimento lega veramente i due falsi innamorati? Chi si nutre di chi? Dopo l’inevitabile viaggio negli inferi della dipendenza amorosa , si raccolgono i cocci e non si è più come prima. Fortunatamente, forse. Si è più […]

Luisa Denti

Il cuore è una rapa

Fuori le mura

La mostra si sviluppa sui dettagli della natura e del paesaggio, senza particolari riferimenti ai luoghi, creando la sensazione di essere in qualsiasi posto e parte del mondo si desideri essere guardando le foto. Alberi, animali, paesaggi rurali, vigne e persone che ho incontrato in questi anni e che mi hanno trasmesso un’emozione, una visione diversa della vita, una pace nello sguardo e nell’anima ma anche la consapevolezza che potrebbero non esserci più nell’arco di pochi anni a causa di un’emergenza climatica che non può più essere banalizzata. Luigi Franchi

Luigi Franchi

Aver cura

Centro Storico

Questa collezione di immagini offre uno sguardo unico e intimo sulla bellezza della natura durante un periodo di silenzio e restrizione. La circostanza nella quale mi trovo nella maggior parte dei casi a fotografare è quella dei concerti dal vivo, che durante il lockdown erano un lontano ricordo. Nel corso delle brevi passeggiate consentite, ho esplorato il mondo naturale circostante con la musica sempre nelle cuffie, scoprendo una sinfonia di suoni e colori che raramente avevo avuto l’opportunità di apprezzare. La natura, non facilmente accessibile agli occhi umani, sembrava quasi nascondersi. Le sue meraviglie erano celate dietro le porte chiuse delle restrizioni, ma nonostante questo continuava comunque ad esistere, a crescere e a trasformarsi. Ogni foto esposta è abbinata al pezzo che stavo ascoltando in quel momento e potrete ascoltarlo inquadrando il QR di fianco all’immagine. Vi invito ad immergervi in questa esperienza visiva e musicale e a riflettere sul potere della musica e della natura di influenzare le nostre emozioni e i nostri pensieri. In un momento di incertezza e isolamento, queste immagini e le loro colonne sonore mi hanno dato conforto, ispirazione e speranza, quello che spero possano suscitare negli occhi dell’osservatore.

Lucrezia Poleo

Oltre il silenzio: la natura suona durante la pandemia

Fuori le mura

descrizione progetto: La natura, non sempre benigna e sorridente, si manifesta, a volte, in maniera forte, potente, scatenando i suoi elementi primordiali tanto che l’uomo o le persone in genere la percepiscono come avversa e drammatica. Spesso è l’uomo la causa della sua infelicità del suo drammatico vissuto, non la natura. Info biografiche: Sono Lucio Montedoro di Monteroni di Lecce. Ho conseguito la laurea in architettura ed ho svolto durante la mia vita lavorativa la professione di architetto nel mio territorio, il Salento. Ho l’hobby della fotografia perseguendolo in forma amatoriale. La mia filosofia di vita è quella di approcciarmi continuamente verso nuove esperienze, di mettere in cantiere nuove idee e possibilmente renderle concrete.

Lucio Montedoro

HOSTILE NATURE

Centro Storico

Scatti sparsi, imprecisi, raccolti nel mio viandare. Dalla foglia autunnale sul selciato blu (Mancasale blues) alla Pietra di Bismantova in un velo di nebbia, dal cavallo al davanzale alle zolle rivoltate nel cantiere della stazione Mediopadana. Natura e contaminazioni nell’Antropocene.

Luciano ‘Lucio’ Rotteglia

Lo stupore nel silenzio

Fuori le mura

La fretta. Il più grande nemico dell’uomo. Corriamo, per stare al passo. Guidiamo, per arrivare in tempo. Viaggiamo con il più veloce dei mezzi, per non perdere neanche un secondo. Senza mai alzare lo sguardo tra le fronde di un albero. Senza mai fermarci a fissare il movimento di un riflesso sull’acqua, lo scoppiettare della legna nel camino. Senza mai chiudere gli occhi ad ascoltare un fiume che scorre. Senza mai chinarci in mezzo al grano. Senza mai guardare i passi fatti, gli incroci che hanno avuto con quelli degli altri e che più non hanno. Senza mai davvero trovare delle trame, dei legami con quello che ci circonda. Lasciamo tutto al caso, all’inerzia, alla fretta. Senza Mai.

Luca Zaniboni

Trame distese

Fuori le mura

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