ES-SENZA

All’interno della mostra “ATLANTE / Materia e Spirito” di Palazzo Vecchio del Mauriziano

Guardo questi scatti e vedo la radice di quello che faccio ogni giorno: fotografare l’essere umano nel suo viaggio di ritorno a casa, alla consapevolezza, alla conoscenza del sé superiore,  che non è altro che l’ascolto e la presa di coscienza della magia di cui siamo fatti.

Sovrastati da una vita sempre più accelerata,  ci si dimentica di essere parte di un’insieme  di energie che coesistono e collaborano per permettere che la perfezione della vita accada ogni giorno, nel suo inizio e nella sua fine; Non ci si fa caso, si da per scontato che tutto funzioni, che tutto sia, che tutto esista, e ci si scorda di dare valore a tutto ciò che ci circonda.

Come ad esempio la manifestazione ciclica della natura, che in grande silenzio e pazienza, continua ad esistere e a permetterci la vita.

Ed è per questo che durante le mie sessioni 1:1 di “Ritorno all’Es-senza”  porto le persone a giocare in mezzo alla natura. Le guido attraverso parole, meditazioni, o semplicemente facendogli usare tutti i loro sensi, per permettergli di lasciarsi andare alla meraviglia di ciò che li circonda. Gli chiedo di osservare, annusare, toccare.. gli chiedo di riconnettersi con ciò che hanno intorno.. e all’improvviso la loro espressione cambia.

Il loro viso riacquisisce luce e il loro corpo si muove e si spoglia senza giudizio, quasi a dar voce ad un’esigenza ed un desiderio rinchiuso dentro di loro da troppo tempo.

Stanno tornando alle origini.. è questa è la magia che l’essere umano può fare.

Spogliarsi e sentirsi tutt’uno con la Natura.

Ed io, senza interrompere quel flusso di coscienza, mi permetto solo di ritrarle  per mostrare loro, successivamente a ciò che hanno provato sulla loro pelle a prescindere dalle fotografie, le loro origini, la loro vera luce ed il loro legame profondo con Madre Terra.

Finalmente la loro ES-senza.

Tutte queste fotografie fanno parte di un progetto infinito di ritorno all’anima della vita, nonostante ognuna di loro abbia una storia personale, di rinascita, rivincita…

ma ora che non sono più solo mie, ma anche vostre, desidero che siano i vostri occhi ed il vostro sentire a lasciarsi trasportare.. In un viaggio interiore, in una secchiata di brividi, in un pianto liberatorio, in un sorriso di sollievo…

Pensiamo di essere gli unici, di essere i soli.. ma no, siamo tutti nello stesso mare, tutti nella stessa ricerca di risposte, significati,  strade ipoteticamente più giuste.. e quella persona che vedi nella foto potresti essere tu, o semplicemente il riflesso di ciò che ancora non eri riuscito a vedere.

Buon viaggio!

 

Biografia:
Mi chiamo Silvia, e la natura è intrinseca in me e nelle radici del mio nome, che deriva da selva.
Ho passato tutta l’infanzia con i nonni in campagna, il che ha rafforzato tantissimo il mio legame e la mia sensibilità per gli animali, le piante, i fiori, la ciclicità..
La fotografia è arrivata a 11 anni, dopo che mio nonno mi regalò una macchina fotografica. Odiavo studiare anche un piccolo libro di istruzioni, perciò passavo le giornate a giocarci e sperimentare. Mi divertivo a fotografare le amiche, gli eventi a scuola, e tutti adoravano le mie fotografie.. tutti tranne me. Ero molto insicura e avevo paura del giudizio di chi lo faceva di mestiere. Così ho mollato e un po’ come nell’adolescenza di tanti, mi sono persa; mi sono dimenticata per anni di chiedermi in cosa trovassi davvero soddisfazione occupandomi soltanto di anestetizzare le mie passioni e pensando piuttosto solo alla parte monetaria e per nulla a quella gratificante per l’anima. Fino a che un giorno, dopo diversi anni di terapia ed ascolto, qualcosa dentro di me ha preso completamente un’altra direzione. Una spinta irrefrenabile mi ha imposto di provarci e di mettere in pratica esattamente quello che sentivo e vedevo delle persone senza giudicarmi; avevo fiducia che qualcuno mi avrebbe capita e che a qualcuno sarebbe arrivata la mia emotività. E se non fossi diventata una fotografa come disegnava la società, beh.. avrei trovato un nuovo nome al mio lavoro.
Così ho seguito il mio istinto e le mie idee e da tre anni è diventato il mio lavoro full time.
Non so spiegare la gratitudine che provo ogni giorno per aver lavorato su di me e aver così trovato il coraggio per seguire ciò che sentivo senza conformarmi ad un modello di lavoro già esistente, ma sentendomi completamente libera di essere. Perché non scatto semplici foto, ma utilizzo la fotografia come ponte per portare alla luce le emozioni e le sfumature che compongono l’unicità di ogni persona, aiutando a riconoscersi attraverso un’immagine vista dai miei occhi, dalla mia emotività e dal mio sentire profondo.
È nata così la Fototerapia: sessioni di fotografia terapeutica dove la natura è il mio studio principale e la mia assistente in questa missione in grado di cambiare ed emozionare, per sempre, chi c’è e chi ci sarà.

Orario apertura

Lunedì

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Martedì

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Mercoledì

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Giovedì

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Venerdì

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Sabato

10-13 e 15-19

Domenica

10-13 e 15-19

Evento vernissage sabato 27 aprile alle 18.00 e domenica 28 aprile alle 18.00 finissage sabato 1 giugno alle 18.00 e domenica 2 giugno alle 18.00 Programma completo e aggiornato degli eventi pagina Instagram teatro del cigno

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Palazzo Vecchio del Mauriziano Via Gasparo Scaruffi, 1 42122 Reggio Emilia (RE)

Telefono
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