Prima ancora di essere simboli di una “linea” (e di una certa fedeltà
ad essa), i CCCP hanno messo in musica uno spaccato di Emilia che
fondeva le tradizioni popolari e folcloristiche della campagna ad una
tendenza globalizzante, che dalle città si stava diffondendo ovunque.
Di ritorno dalla reunion del gruppo, gli autori hanno preso in causa
una traccia del loro ultimo LP, Epica Etica Etnica Pathos (1990):
Campestre.
Svanisce la città
Sfuma il traffico
Sfuma
S’impone la poesia
S’alza la luna e
Sale
Decolla
Campestre canta con semplicità l’essenza di città come Reggio Emilia,
Parma, Modena e Carpi – che era e rimane la periferia estrema di
Berlino – le quali vivono una condizione al confine tra la frenesia
urbana ed i gesti di cura che definiscono la quotidianità provinciale.
A partire dai pochi ma evocativi versi della canzone, ciascun autore
ha sviluppato il proprio progetto fotografico.
Roberto Fochi, Manuel Romani, Gianfranco Salsi
Soci del Circolo Fotografico Tannetum