a cura di Alessandra Azzolini
Come lascia immaginare il titolo, l’artista si pone in ascolto della voce inudibile della natura, come lei stessa l’ha definita. L’intento è affinare l’ascolto dei meccanismi intimi del pensiero per avvicinarsi al mondo naturale con più umanità. La poetica che insegue è quella di dar simbolicamente voce a una natura sofferente. Lirica, salvifica e solo in apparenza silente. Ne scaturisce una sinestesia: mostrare un suono per mezzo del visibile, analogicamente alterato. II rumore, in ambito fotografico, definisce la presenza di sgranatura o sporcature della definizione dell’immagine: tale effetto è volutamente ricercato dall’artista attraverso l’uso di pellicole scadute, per mostrare l’invocazione, la ferita, la metamorfosi. Un silenzio assordante.
Il lavoro è promosso da analogicfriends, trattando il tema natura e fotografia analogica, con la sensibilità pittorica che è propria dell’autrice. La mostra ospita anche una fotografia di Giacomo Rozzi, padre dell’artista e suo primo maestro, che le ha donato la macchina fotografica Nikon F3, con la quale ha deciso di realizzare il progetto. L’intento è quello di lasciare una speranza, una continuità tra generazioni, che consegna al futuro un modo di vedere il mondo al di là di ogni nichilismo.
Inaugurazione domenica 28 aprile, ore 10.30