In cammino lungo le strade, gli angoli, le altezze vorticose di New York con una macchina fotografica analogica per immortalare la contemporaneità che scorre rapida e senza sosta. La fotografia in bianco e nero ferma il tempo e rende visibile l’essenziale, imprimendo su pellicola ciò che è invisibile agli occhi umani. E in un gioco di incastri controllati solo dal destino, l’immagine restituisce uno scenario sospeso tra il reale e l’onirico che svela l’indicibile: una metropoli condensata di asfalto e cemento è costantemente pervasa dalla natura che a volte bussa impetuosa, altre volte interroga l’esistenza umana, altre volte ancora si mette in disparte per solleticare l’attenzione di sguardi annoiati.