<< La natura come definizione enciclopedica è un artificio umano che, figlio di un pensiero logico-matematico euclideo, quella stessa idea non può comprendere. E in quanto invenzione ideologica, è strettamente un luogo comune.
Natura è complessità: la natura accoglie la moltitudine, natura è la pluralità dei sé e delle loro possibili infinite relazioni.

In quel luogo comune che è la scuola, l_ artist_ Zampagni e Di Biase hanno attivato delle pratiche laboratoriali con 20 studenti di un istituto liceale di Chieti, a cui hanno chiesto di rappresentarsi nello spazio.
Non sempre, però, i luoghi della formazione e della socialità rappresentano e lasciano esprimere la natura di ciascun_ . Il laboratorio è dunque intervenuto nel deformare gli spazi scolastici traslandoli in luoghi capaci di illuminare ogni sfaccettatura del proprio essere, anche generando incoerenza e imperfezione.
Alberto Savinio, con l’aiuto di Schopenhauer, parla dell’ironia come mezzo di pudicizia utilizzato dalla natura, terribile, per svelare se stessa all’essere umano.
Svelarsi, per alcun_ di quest_ adolescenti, significa apparire come mostri al sistema dogmatico rappresentato dalla scuola e da ciò che c’è fuori di essa. Eppure mostro, ci insegna il dizionario di Donna Haraway, non è nulla di terribile, nulla che possa lontanamente intendersi come contro-natura; mostro è ciò che è libero da qualsiasi forma di oppressione.

È così che G. si presenta all’obiettivo fotografico dietro una porta semiaperta, con le labbra serrate e il desiderio di tacere la propria storia di migrazione per sfuggire alla pornografia del macrabro ludibrio occidentale. È così che P., che ha intrapreso un percorso di transizione di genere, racconta di sé attraverso una scultura pop sinuosa sorridendo attraverso di lei a chi è oggi e chi sarà domani. È così che L. che non parla ride tanto e forte se gioca a nascondino con le foglie di una pianta senza temere gli occhi imbarazzati intorno.

“Io Esisto Davvero” è un inno alla scoperta di sé e al riconoscimento della propria esistenza all’interno di un unico corpo globale, un corpo in cui, ammettendo la dissolvenza dei confini che chiudono concetti, si accetta la moltitudine come sola idea di natura.>>

Testo a cura di Stefania Dubla

BIOGRAFIE

Giovanna Zampagni (Matera, 1990) è un’artista visiva, formatasi all’Accademia di Belle Arti di Bari, all’Académie Royale des Beaux-Arts di Bruxelles e in Storia dell’Arte presso Tor Vergata a Roma. Nel 2017 è Director Assistant per la Galleria d’Arte “The Ryder” di Londra. Poi, fino al 2020, copre il ruolo di Visitor Engagement nei Musei londinesi – National Gallery, Royal Academy e Tates. Per Reggio Emilia ha realizzato l’esposizione “Back Home”, presentata a Fotografia Europea 2023 dal Circuito Off di Via Roma, e la personale “Con-tatto con Amore” in Villa Zironi a cura di Stefania Dubla e Nicola Bigliardi, promossa dall’ufficio delle Pari Opportunità.
www.giovannazampagni.com

Daniele Di Biase (Vasto, 1987) è un fotografo. Inizia giovanissimo con il fotoreportage per poi esplorare e sperimentare i diversi ambiti e tecniche della fotografia. Espone in diverse gallerie e festival d’Italia e d’Europa, tra cui la Tevere Art Gallery di Roma e nell’ambito del circuito off de “Les Rencontres de la photographie” di Arles nel 2023.
https://500px.com/db_pics

 

La mostra è parte di Off Via Roma 2024.

 

Orario apertura

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Sabato

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Domenica

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Mostra open air visibile 24 h su 24 dal 22 Aprile a circa il 22 Giugno

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Porticato, Via Roma 1, 42121 Reggio Emilia RE

Telefono
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