Giancarlo Zuccarone

Il Marocco è un Paese ricco di elementi di grande intensità ed espressività: il colore è saturo e
abbagliante; la luce è calda e rivela; l’ombra è l’invisibile e la proiezione.
La composizione delle immagini qui proposte pone ombre e luci in un dialogo reciproco.
Spesso le ombre che avvolgono o stanno per avvolgere i personaggi raffigurati acquistano una forza
simbolica; racchiudono ciò che rimane celato della popolazione locale, a ricordare che ci sono vasti limiti
allo sguardo dello straniero.
Soprattutto racchiudono una forza sconosciuta; o una condizione misteriosa, o un futuro…
In alcune foto la luce prende il sopravvento e prevale come presenza mistica e simbolica.
In altre rivela bellissimi dettagli urbani e scene di vita, accendendo colori incredibilmente vividi.
Ombre e luci infondono la quotidianità del popolo marocchino, che vive nella medina (la città vecchia)
sotto un sole che splende alto e possente sull’orizzonte e sulle affilate architetture.
Le prime danno riparo e in qualche modo si proiettano ovunque: verso il basso, verso l’alto, a sinistra, a
destra e al centro. L’architettura locale e gli elementi naturali si riflettono nelle ombre proiettate sui muri,
delineando una geometria essenziale in ogni scatto dove la Natura ama nascondersi.
In sintesi, un mix di brevissimi e fugaci incontri impressi in immagini fotografiche.
Maroc mon amour è l’idea di un diario di viaggio che possa per sempre cristallizzare questi ricordi.
Parte di questo lavoro è stato presentato in anteprima al “Maghreb Photography Awards” 2023.