C’è qualcosa nel mondo naturale che mi affascina ancora e ancora, amo camminare al mare, lungo i fiumi, in collina e osservare e raccogliere. Gli oggetti che trovo sono più che semplici cose, sono simboli di qualcosa di più grande forse ricordi della bellezza e del mistero che ci circonda. Ho imparato a condividere questi momenti con mio figlio, insieme ci dedichiamo un tempo, è il nostro giardino segreto. I tesori più preziosi non sono i beni materiali ma le esperienze che arricchiscono la nostra vita e ci collegano al mondo che ci circonda e a noi stessi. Abbiamo bisogno di un momento, di luoghi, di spazi fisici o immaginari che ci conducano al nostro giardino. Può così accadere che una passeggiata, anche poco desiderata, si trasformi nella danza di un telo, tinto con i colori nascosti in natura nella robbia e cocciniglia, definendo per noi un tempo da custodire.
Nell’intimità del giardino, scrive Antonio Faeti, sono “contenuti i nostri sogni, lì si manifestano le nostre aspirazioni, lì c’è quello che vorremmo fare, là ci sono speranze e attese”. E poi c’è “il segreto del giardino segreto. Ecco un altro mistero da svelare: il giardino custodisce memorie, conserva affetti, è il contenitore di qualcosa che non può e non deve andare perduto”.