Titolo mostra:Ipossia dal 15/05/2024 al 07/06/2024
Biografia
Siamo un affiatato collettivo artistico della scuola superiore IEXS di Reggio Emilia, e ci stiamo avventurando nei primi passi di un avvincente percorso che abbraccia le espressioni fotografiche, letterarie e musicali. Nonostante la nostra relativa novità in questo ambito, ci lasciamo guidare da un entusiasmo travolgente, alimentato da una curiosità fervente e una determinazione che sembra non conoscere limiti. Siamo pronti ad affrontare le sfide creative che si presenteranno sul nostro cammino, consapevoli che ogni progresso ci avvicina sempre di più alla concretizzazione dei nostri sogni artistici. Con animo vibrante e la certezza che il nostro impegno porterà frutti, ci immergiamo in questa esperienza con la fiducia che ogni passo in avanti contribuirà a plasmare il nostro percorso artistico in maniera unica e straordinaria.
Sviluppatore informatici: Matteo Fantuzzi, Riccardo Zuppardi e Luca Lorenzoni.
Social Media Creator: Luca Casella, Giada Cozzolino e Giorgia Lanza.
Musicisti e/o producer: Emanuele Masini, Samuele Zovi, Samuele Bedin e Anna Bonvicini.
Fotografi e videomaker: Giada D’Alessio, Henduela Doku, Ylena Macor, Noah Monfeli, Giulia Prampolini e Rebecca Giampietri.
Scrittori e Redattori: Anna Papani, Martina Bezzecchi, Adele Biancardi, Laura Sassi, Evangelia Facchini.
Docenti coordinatori progetto: Vincenzo Gaglio e Giacomo Montanari
Concept
Nella tranquilla valle, la natura amava nascondersi come una fanciulla timida, avvolta tra le pieghe dei monti e i segreti dei boschi. Alberi antichi sussurravano storie millenarie, e fiori delicati danzavano al vento, custodi di segreti profondi. L’uomo, incurante di questa armonia, giunse con ambizioni ardite, occhi avidi e cuore assetato di progresso.
Le mani dell’uomo, come artigli affamati, si tuffarono nelle radici del bosco, abbattendo alberi maestosi senza rispetto per la melodia silenziosa che essi formavano. I fiumi, una volta trasparenti come lo sguardo di un bambino, furono invasi da scorie industriali e rifiuti umani. Il suolo, madre fertile, fu sottoposto a maltrattamenti senza fine, mentre il cielo lamentava l’invadenza umana con nuvole cariche di malinconia.
La natura, offesa dalla crudeltà dell’uomo, iniziò a rivelare la sua ribellione. I venti furiosi urlavano tra i rami, danzando in una coreografia di tempesta. Piogge implacabili, lacrime della terra, scendevano in risposta al dolore inflitto. Gli alberi, come soldati in difesa di un regno fragile, scuotevano le loro foglie contro il vento, creando un sussurro di protesta.
L’uomo, ignaro dei segnali della natura, intensificò il suo sfruttamento. Macchine ruggenti divorarono la terra, e le risorse vennero estratte come gioielli rubati da un tesoro. Ma la natura, fedele alle sue leggi ancestrali, decise di mostrare il suo potere in una rivoluzione silente, ma devastante.
Un giorno, il cielo si scurì improvvisamente. Un’ombra profonda cadde sulla valle mentre la natura si raccolse in una formazione apparentemente quieta, ma pronta a sferrare il suo colpo. Un vento selvaggio si alzò, trasformando alberi e arbusti in danzatori indomabili. La pioggia, ora una cascata spietata, inondò la terra, portando con sé la rabbia della natura.
Le macchine dell’uomo furono inghiottite dalla terra stessa che avevano maltrattato. Il suolo si aprì come una bocca famelica, divorando le costruzioni arroganti e inghiottendo il frutto della presunzione umana. La ribellione della natura, pur poetica nella sua furia, fu un grido di resistenza contro l’ingiustizia inflitta.
L’uomo, finalmente risvegliato dalla forza inarrestabile della natura, si ritirò umile e sgomento. La valle, una volta segnata dalle cicatrici dell’avidità, lentamente iniziò a guarire. La natura, pur amante della sua riservatezza, aveva dimostrato che il suo silenzio non significava debolezza, ma piuttosto la calma prima della tempesta, pronta a proteggere la sua bellezza e la sua integrità.
Concept inglese
In the quiet valley, nature loved to hide like a shy maiden, wrapped in the folds of the mountains and the secrets of the woods. Ancient trees whispered stories thousands of years old, and delicate flowers danced in the wind, guardians of deep secrets. Man, heedless of this harmony, came with bold ambitions, greedy eyes and hearts thirsting for progress.
Man’s hands, like hungry claws, plunged into the roots of the forest, felling majestic trees without respect for the silent melody they formed. The rivers, once as transparent as a child’s gaze, were invaded by industrial slag and human waste. The soil, a fertile mother, was subjected to endless mistreatment, while the sky lamented human encroachment with clouds laden with melancholy.
Nature, offended by man’s cruelty, began to reveal its rebellion. Raging winds screamed through the branches, dancing in a choreographed storm. Relentless rains, tears of the earth, descended in response to the pain inflicted. The trees, like soldiers defending a fragile kingdom, shook their leaves against the wind, creating a whisper of protest.
Man, oblivious to nature’s signals, intensified his exploitation. Roaring machines devoured the earth, and resources were extracted like stolen jewels from a treasure trove. But nature, true to its ancestral laws, decided to show its power in a silent but devastating revolution.
One day, the sky suddenly darkened. A deep shadow fell over the valley as nature gathered in a seemingly quiet formation, but ready to strike its blow. A wild wind rose, turning trees and shrubs into untamable dancers. Rain, now a merciless cascade, inundated the land, bringing with it the rage of nature.
Man’s machines were swallowed up by the very earth they had mistreated. The ground opened like a ravenous mouth, devouring the arrogant constructions and swallowing the fruit of human conceit. Nature’s rebellion, though poetic in its fury, was a cry of resistance against the injustice inflicted.
Man, finally awakened by the unstoppable force of nature, retreated humbled and dismayed. The valley, once scarred by the scars of greed, slowly began to heal. Nature, while loving its reserve, had shown that its silence did not mean weakness, but rather the calm before the storm, ready to protect its beauty and integrity.
Foto mostra
- Foto 1: L’alchimia dei fiori nell’anima umana
- Foto 2: Il fiore del male
- Foto 3: Dopo ogni petalo di verità
- Foto 3: L’urlo tinta notte
- Foto 4: Fino all’ultimo respiro
- Foto 5: L’emorragia del pentimento
website Collettivo Sphero: https://sites.google.com/view/collettivosphero/home-page?authuser=0
website scuola International experiential school – Liceo delle scienze umane (opz. economico-sociale): https://www.iexs.it/
indirizzo scuola e luogo mostra: Via Gandhi 8, 42123 Reggio Emilia (RE) Tel. 0522.527.494