Esistono diverse connessioni in natura, alcune sono utili per donare magicamente la vita e altre servono per creare un legame speciale, come quello tra albero, ossigeno, tartufo, uomo e il cane con il suo premio in pancetta. Ho incontrato Filippo, un tartufaio sapiente che con la sua gentilezza mi ha raccontato come nascono i tartufi. Lo studio fatto sulla loro nascita gli ha aperto una visione più ampia sul funzionamento della terra e sulle connessioni che ruotano attorno ad essa. Forse una bizzarra intuizione, ma alla base vi sono chiare spiegazioni.
Il tartufo è un fungo spontaneo, crea un rapporto di natura simbiotica con gli arbusti. I due partner, il tartufo e l’albero, si scambiano sostanze vitali in modo radicale determinando formazioni particolari dette micorrize. Le micorrize sono formate da strati di tubicini, queste con un intreccio avvolgono le radici terminali dell’albero e insinuandosi formano un reticolo.
È attraverso questo legame che la pianta offre al fungo diverse sostanze, ricevendo in cambio principalmente acqua e sali minerali. L’evoluzione ha dotato il tartufo, denominato fungo ipogeo, di un forte odore percepibile solo al momento della maturazione delle spore, che attira insetti e mammiferi, i quali cibandosi del tartufo, provvedono alla diffusione delle spore. La natura ci regala tesori.
Durante le passeggiate nel bosco con Filippo alla ricerca dei tartufi ho assistito ad un momento speciale: la restituzione alla natura stessa di una parte del tartufo trovato. Un atto questo di grande condivisione e generosità, nonché di consapevolezza del valore della natura e della sua magia creatrice per la salvaguardia del fungo stesso.
Questa esperienza è riemersa fortemente nel momento in cui ho ritratto Filippo, in quel momento ho compreso pienamente l’importanza di queste pratiche che generano simbiosi, condivisione e coesistenza tra gli esseri in un equilibrio sottile, in cui il globo terrestre resta resiliente.
Biografia fotografo
Sono Antonio Patella, fotografo professionista specializzato in ritrattistica e reportage.
Prima di dedicarmi alla fotografia ho avuto una lunga esperienza in campo informatico, in seguito mi sono diplomato in “Fotografia e Narrazione per Immagini” presso APAB, Firenze. Attraverso questo percorso di studi ho affinato la mia tecnica artistica, che aggiunta alla formazione in ambito informatico, mi ha permesso di avere padronanza con la maggior parte dei software e degli strumenti tecnologici.
Dopo il percorso di studi, ho collaborato per due anni presso uno studio fotografico, nel quale mi sono cimentato in fotografia pubblicitaria e di eventi, questo mi ha dato la spinta necessaria per co-fondare un’agenzia di comunicazione, ottenendo importanti risultati.
Nel 2019 ho partecipato ad un workshop tenuto da Mario Cresci “I-DEA Le due Culture: Artefatti e Archivi”; esperienza che ha cambiato intensamente il mio punto di vista e il mio approccio alla fotografia, aprendomi al mondo della sperimentazione, nella creazione di progetti fotografici.
Dopo queste significative esperienze, la fotografia è diventata il mio impegno costante. In lei trovo il giusto spazio per essere libero di esprimere i miei concetti e le mie idee; la ritrattistica in particolare mi trasmette la possibilità di relazionarmi con l’altro superando la mia timidezza, e così riuscire a raccontare l’essere umano nella sua essenza.
A questo si aggiunge la mia insaziabile passione per lo studio della storia dell’arte, e in particolare la storia della fotografia; ritengo vitale comprendere il susseguirsi di eventi e autori, e come gli intrecci abbiano generato alcune invenzioni e correnti artistiche.
Da qualche anno sono co-fondatore di un’accademia di fotografia e docente in Storia della fotografia e Post Produzione, porto avanti progetti artistici e commerciali.