A cura di Alessia Locatelli
L’Immortalità dell’Attimo nella Natura e nell’Umanità
di Laura Frasca – art manger
La natura si nasconde dietro un velo di mistero, rivelando la sua grandezza attraverso eventi tanto distruttivi quanto delicati, un continuo processo tra essere e divenire. Come nel concept di Fotografia Europea 2024, la mostra si propone di catturare la complessità di questa interazione, esplorando le interconnessioni tra ciò che è nascosto allo sguardo e la scoperta, tra un natura celata e la sua vera essenza. Così come ogni istante catturato dall’obiettivo fotografico diventa eterno, ogni singolo sguardo rivolto alla natura e alla nostra stessa essenza rivela un’opportunità per riconnetterci con l’infinito ciclo della vita e con la nostra responsabilità nei confronti del pianeta. Nelle vesti di una fanciulla nascosta nell’ombra, simbolo della purezza e dell’innocenza, che si mescola armoniosamente con il paesaggio naturale, l’autrice celebra in maniera lieve ma diretta l’elemento naturale ed i sui ossimori. In natura, la luce e il buio si manifestano in molteplici modi, influenzando i cicli di vita, la crescita delle piante, i comportamenti degli animali e persino i pattern climatici. Il sorgere e il tramonto del sole, le fasi lunari e le stagioni dell’anno sono tutti fenomeni che riflettono questa dualità intrinseca. Concetti fisici, ricchi di un significato simbolico e metaforico. Nel contesto delle esperienze umane, la luce può rappresentare la conoscenza, la verità, la saggezza e la speranza, mentre il buio può simboleggiare l’ignoranza, la paura, la morte o il mistero. Queste dualità si riflettono nelle narrazioni mitologiche, religiose e culturali di molte società in tutto il mondo, dove la lotta tra luce e buio spesso assume un significato cosmico o spirituale.
Non sempre la distinzione tra luce e buio è netta e assoluta. Esistono sfumature di grigio e zone d’ombra che sfidano questa dicotomia, offrendo spunti di riflessione sulla complessità e la fluidità della realtà. Ad esempio, ci sono momenti in cui la luce può essere accecante e il buio può offrire rifugio e intimità.
In ultima analisi, le contraddizioni della natura come la luce e il buio ci invitano a riflettere sulla complessità e la ricchezza del mondo che ci circonda. Ci sfidano a esplorare le molte sfaccettature della realtà e ad abbracciare la diversità e la complementarità degli opposti. Nella continua danza tra luce e buio, possiamo trovare un profondo senso di equilibrio e armonia, rivelando così la bellezza intrinseca della natura e dell’esistenza stessa. Questo concetto, immortale nell’immaginario poetico, diventa il punto di contatto tra l’umanità e la natura, incarnando il desiderio di libertà e la meraviglia di fronte alla bellezza del mondo che ci circonda.
Un progetto fotografico che celebra la bellezza e la fragilità di un mondo sospeso tra l’eternità e l’effimero in un delicato equilibrio.
La mostra che verrà allestita presso lo showroom MIDA – Mancini Italian Design & Art S.r.l. di Reggio Emilia presenterà alcune opere stampate su carta fine art e ricamate a mano, dei video mapping e foto stampate su grandi drappi di chiffon e seta ricamate. L’evento d’inaugurazione mostra sarà occasione per presentare il libro dedicato al progetto.
L’effimero Eterno
di Alessia Locatelli – curator
Alla morte del suo grande amico Robert Mapplethorpe, Nan Golding decide di progettare una delle mostre più interessanti nella storia della fotografia, dedicata al grande fotografo appena scomparso. Questa esposizione prenderà il titolo di “The Perfect Moment1: il Momento Perfetto”.
L’istante diviene il concetto da cui parte l’indagine fotografica di Anna Caterina Masotti. È l’attimo dentro senza passato né futuro. È essere nel “qui e ora”, per beneficiare a pieno della magia dell’esistere. Alcuni interventi medici ed il cambio forzato di visione, hanno condotto Anna Caterina Masotti a riconoscere il valore dello sguardo laterale, ma soprattutto a riappropriarsi del proprio tempo, in modo consapevole. E la fotografia è lo strumento capace di restituire l’effimero rendendolo eterno: un procedimento concettuale che arresta l’istante, rinnovando la fonte del ricordo.
Con un linguaggio dai bianchi e neri contrastati, Anna Caterina Masotti incanta lo spettatore negli scatti alla natura, sia essa macro che di paesaggio. Sovrastano la terra dei cieli intensi o pastosi mentre giocano coi fondi le silhouettes. La luce è la protagonista. Diurna o notturna, filtra negli interni creando pattern, riflettendo nell’acqua e sagomando sui muri delicati
ornamenti floreali.
Le Fotografie di Anna Caterina Masotti generano una osmosi tra esseri e natura in un dialogo cui il sentimento si riflette nell’ambiente e, viceversa, l’energia del paesaggio pervade tutto lo scatto. Anche dove la poetica va per sottrazione, l’oggetto tiene la sua forza totemica, la sua possanza.
Lo stesso connubio tra estetica e poetica delle fotografie si rigenera nell’allestimento che ricrea ambienti intimi, uterini, dentro cui danzano la vita della quotidianità i suoi affetti, i suoi spazi ed i paesaggi a lei cari.
Stampe di grande formato si alternano ad altre in dimensione minore, intime nell’approccio visivo oltre che nel soggetto rappresentato. Un percorso sia materico che visivo, che mira ad aprire un dialogo con l’esperienza del fruitore stesso, condividendo – dal buio verso la luce – il momento dello scambio e dell’intimità che racchiude tutta l’umanità di un “sentimento
collettivo”. Una mostra immersiva – in cui le fotografie si raccontano in una antica cripta risalente all’XI secolo, suddivisa in tre navate con tre absidi e due file di colonne in una Chiesa ancora in uso – credo possa essere di grande supporto nella creazione di una consapevolezza del prendersi il proprio tempo.
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Per approfondire: https://en.wikipedia.org/wiki/The_Perfect_Moment ;
https://www.theguardian.com/artanddesign/2015/nov/17/robert-mapplethorpe-theperfect-moment-25-years-later
A Single Moment
di Anna Caterina Masotti
Il cigno nero che sconvolge la vita è alla base della necessità di immortalare la fanciullezza come il primo anelito di libertà, così come la bellezza della natura, per renderli eterni. I preziosi momenti che la vita ci regala sono fissati dal gesto dello scatto fotografico affinché non svaniscano nella nebbia dei ricordi. Il “momento” è perciò la forma spazio- temporale della poesia che si sottrae alla prosa del divenire.
Comunica energia positiva ,viva, autentica. E’ una forma spazio- temporale sospesa e concentrata, una realtà da sentire, una forma di guarigione sensazionale, anche se fondata su piccole cose. Allo stesso modo, è un monito, una protezione rispetto al mondo frenetico e iperconnesso dove si corre per raggiungere obiettivi non obiettivi, là dove invece l’obiettivo fotografico è un focus sulle emozioni essenziali, quelle che contano.
Così, il singolo momento diventa universale.
La perfezione non è necessaria. Il buio non spaventa. La luce non abbaglia. Illumina, disegna metafore. L’immagine è come una stampa, un ricamo, un fiore cresciuto nella stoffa. Nella lentezza della penombra, la fotografia esce dall’evanescenza, si crea un’atmosfera, e si stupisce un bambino.