L’azione sconsiderata dell’uomo sulla Natura è oggi più che mai evidente nei suoi effetti catastrofici: siccità, alluvioni, desertificazione, dissesto idrogeologico… tutto ciò si riflette su paesaggi sempre più alienanti e alienati, di cui l’uomo è artefice ma allo stesso tempo espulso.
Il progetto fotografico promosso da Fondazione E35, curato da Luis Bernardeau e Luna Beggi, tratterà il tema del delicato rapporto tra uomo e natura, utilizzando l’immagine della sedia come simbolo della presenza/assenza dell’uomo in paesaggi minacciati e alterati, nonchè di rimpianto/possibilità di un futuro accogliente e conciliante.
La sedia è un oggetto casalingo, familiare, di riposo e stasi: ci ricorda che la Terra è la nostra casa, casa a cui serve amore e equilibrio.
La sedia raffigurata però è vecchia, consumata e, soprattutto, vuota. È traccia del passaggio dell’uomo e della sua assenza: diventa un oggetto capace di mettere in luce lo stupro compiuto sulla Natura, lo svuotamento di senso. Questa sedia vuota assume significato di fronte a un paesaggio totalmente degradato, anticipando un possibile collasso; allo stesso tempo, di fronte a una natura viva e inalterata dall’uomo, è anche la memoria di un domani che per l’umanità potrebbe non esistere più, una nostalgia di un futuro perduto.
Però nella sua essenza la sedia è un oggetto geometrico che si presta a molti più usi di quello primario; è quindi anche metafora della soluzione, invito alla creatività umana, messa alla prova della nostra
immaginazione e della nostra volontà di intervento.
immaginazione e della nostra volontà di intervento.