RADICI

Nell’ombra dei boschi e nella quiete dei sentieri, l’uomo, una piccola parte della vastità della natura, si nasconde dalle strettezze e dalle ansie della società che ha tessuto intorno a sé.
Lì, tra le fronde degli alberi e sotto il cielo aperto, egli cerca respiro, una tregua dai ritmi frenetici che scandiscono la vita moderna.
Qui, nell’intimità del verde e nel profumo della terra, egli non è solo un individuo isolato, ma parte di un tessuto vivente, dove ogni filo è legato alla vita e allo scambio, in un ritmo antico che palpita nel cuore della natura stessa.

Le fotografie raccontano storie di fuga e di riconnessione, dove le figure umane si mescolano all’ambiente circostante, cercando di abbracciare una vita più autentica, più vicina alle proprie radici. Come alberi nei boschi legati dal micelio, siamo parte di una rete interconnessa, una comunità dove ogni individuo contribuisce al benessere dell’insieme. Eppure, come una foresta che soffre la mancanza di ossigeno, anche questa gioventù rischia di essere bruciata e soffocata dalle pressioni e dalle condizioni avverse della modernità. Consumandosi.

In queste immagini, non c’è ricerca della perfezione, ma solo la bellezza della spontaneità, riflesso dell’essenza stessa della natura. Il bianco e nero delle fotografie vuole evocare un tempo antico, un ritmo più lento e una saggezza ancestrale che ci invita a ritrovare la nostra strada verso una realtà più sostenibile e più autentica. Una realtà biocentrica.

Queste immagini sono un richiamo alla terra, ai monti, quelli più antichi, come gli Appennini, custodi di una storia millenaria e testimoni di un tempo in cui i valori erano più chiari, e la vita stessa pulsava con un’intensità primordiale. È un invito a ritrovare quella parte di natura che risiede anche in noi stessi, a riconnetterci con la terra madre da cui siamo nati e alla quale apparteniamo. È un invito a lasciarci guidare dalle voci antiche della natura e a ritrovare, nel suo abbraccio, la vera essenza della vita.

Cercare la natura che si nasconde in noi. Per nasconderci con lei.


Il mio nome è Francesco Soncini e sono un fotografo dilettante. Il mio ingresso nel panorama artistico della fotografia è cominciato grazie alla scoperta di un’antica macchina fotografica analogica, prezioso lascito di mio papà, che ha acceso in me la passione per l’arte visiva.

I luoghi possono rimanere immutati nel tempo, ma sono le relazioni umane a dare vita e significato a quegli spazi rendendoli unici. La mia fotografia si concentra sulle persone, trovando ispirazione nel legame umano e nelle connessioni che si creano tra individui.

questo è un SITO 🙂

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Giorni di apertura Atelier: Venerdì 26 aprile 2024 ore 18 – 24 Sabato 27 aprile 2024 ore 10 – 24 Domenica 28 aprile 2024 ore 10 - 20 Mercoledì 1° maggio 2024 ore 11-20 Sabato 4 maggio 2024 ore 10 – 24 Domenica 5 maggio 2024 ore 10 – 20 Sabato 11 maggio 2024 ore 10-24 Domenica 12 maggio 2024 ore 10-20

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Ateliers, Via Due Gobbi, 3

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