L’adolescenza, quello strano periodo di transizione in cui si definiscono identità, personalità e caratteri unici, è un momento di contrasti e di scoperte, spesso percepite dagli adulti come insondabili e remote. È comunemente inteso come un processo di naturale progressione verso l’età adulta, fatto di ormoni e corpi che mutano, quando nei fatti si tratta di un percorso carico di contrasti, aspettative, rifiuti della conformità, ripensamento dei ruoli e delle dinamiche sociali.
Tu non mi conosci prova a raccontare lo sguardo degli adulti su questo universo inafferrabile, dove i protagonisti del cambiamento diventano figure misteriose.
Attraverso una serie di “ritratti anonimi” e still life di oggetti identitari, Tu non mi conosci esplora gli ornamenti, gli strumenti e le estensioni che le adolescenti e gli adolescenti utilizzano per esprimersi, differenziarsi e con cui sperimentano la loro individualità. Con uno sguardo volutamente asettico e distaccato, il progetto si propone di diventare un archivio metafisico di ipotesi sull’adolescenza.
La scelta di adottare “ritratti anonimi” è il tentativo di raccontare un’età rispettando la privacy dei corpi e dei soggetti coinvolti, ma allo stesso tempo vuole dare forma alla mutevolezza degli individui che sfuggono alle categorie dell’adulto, offrendo così un racconto enigmatico dell’adolescenza la cui vera natura si sottrae allo sguardo dei grandi.