La natura ama nascondersi?
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Noi vogliamo nasconderla?
Nell’era attuale dell’antropocene, l’essere umano si illude di essere nella posizione privilegiata di poter modificare e controllare ciò che la natura offre, dimenticandosi che in realtà è parte del suo essere.
L’uomo si sente esterno e non parte di una rete di interconnessioni naturali, quindi il suo intervento è talvolta distruttivo.
Nella strumentalizzazione della natura per i propri bisogni egoistici si rende evidente la debolezza del rapporto umano con essa.
Nei luoghi abbandonati, la natura manifesta la sua forza creatrice nuovamente, trovando il modo di riassorbire ciò che già le apparteneva, riappropriandosi dell’eternità rispetto al significato effimero dato dall’uomo.
Abbiamo cercato di cogliere le energie velate che silenziosamente fanno parte di questo processo e lentamente lavorano per inglobare una nuova parte in se stessa.
Questi frammenti visivi catturano la natura che si rigenera, assimilando gli spazi materiali, dal più piccolo elemento ai macro sistemi.
Con queste foto ricerchiamo il rapporto ancestrale di relazione simbiotica con la natura, mettendo da parte l’antropocentrismo.
Collettivo cavedio è un gruppo di fotografi, artisti, aspiranti scrittori, sognatori e chi ne ha più ne metta!
Nascono nel 2022, dopo un corso di fotografia di SD Factory, per continuare a conoscere il linguaggio e le tecniche fotografiche ma soprattutto con l’urgenza creativa di realizzare qualcosa di collettivo, per confrontarsi su idee, progetti e fondere così differenti sguardi, come solo accade nella dimensione di gruppo. Si incontrano ogni martedì, a volte per scattare o solo per scambiarsi idee. Si occupano di mostre, workshop, pubblicazioni indipendenti e di fotografare ad eventi.