Il progetto nasce da una mia personale esperienza lavorativa post covid. In un’epoca di ripresa a seguito di una grande pandemia, cambiare prospettiva di lavoro non è stato certo facile, soprattutto nel mio settore. Puntare sul turismo, come per molti, è stata l’unica ancora di salvezza per rimettermi in piedi. Ho deciso di intraprendere un percorso lavorativo molto diverso da quello a cui ambivo, per quanto fosse in qualche modo inerente alla mia professione. Fare la fotografa nei resort, chiamati comunemente “villaggi turistici”, non è stata una tappa ponderata ma, con il senno di poi, mi sono ritrovata quasi inaspettatamente ad imparare cose nuove su un mondo totalmente opposto a quello dal quale provenivo. Durante questo breve, nonché cruciale periodo, ho deciso comunque di non abbandonare la mia personale ricerca fotografica e di sfruttare quella situazione, entrando a pieno in quello che vedevo, vivevo e assimilavo all’interno della vita stessa che girava attorno a quel sistema.

Sorridi, sei in vacanza” era uno degli slogan principali dei resort che, per questioni di privacy, non citerò. La mia denuncia vuole semplicemente generare una riflessione su come queste “micro comunità” estive, che amo definire “grandi paesotti”, siano approdate bruscamente sui territori, lucrando continuamente sulle spalle di riserve naturali protette in tutta Italia. Il termine per descrivere la situazione si chiama “death by tourism” e fa riferimento a questa crescita incontrollata del settore della villeggiatura. Quando il numero dei visitatori annuali è maggiore rispetto a quello dei residenti stessi di una data località, bisognerebbe soffermarsi sull’impatto che questo genera sulla zona e sull’ambiente. Certamente non si tratta di un flusso a breve termine, bensì di un ciclo continuo che non ha sosta: l’arrivo inarrestabile di vacanzieri che, durante tutto l’anno, spendono miliardi tra aviazione, spostamenti sul territorio, consumo e spreco di prodotti di vario tipo che possano soddisfarli. C’è da chiedersi se è così giusto in questi casi “sorridere” di fronte allo sfruttamento di questi imperi consumistici, mentre la natura, silenziosamente si prepara a presentare il suo conto.

Con le mie foto racconto lo scorrere del tempo e il susseguirsi delle giornate, all’interno di due specifici resort, localizzati tra Puglia e Sardegna. Le immagini vogliono descrivere il concetto di “apparenza”, quell’omertoso e silente “non detto” fatto di plastica e foto ricordo messe in vendita. Un dietro le quinte in cui, in modo asfissiante, ho vissuto durante quei mesi, e ciò che, dall’occhio attento del mio banchetto fotografico, ho potuto osservare. Dal giro in barca con tanto di aperitivo offerto, allo spettacolo messo su ad hoc per sfamare la noia dei grandi e dei piccini. È questa la fiaba che narra di uno dei tanti “non-lieux” (non luoghi), plasmati per arricchire di futilità la vita di chi può permettersi di staccarsi dalla realtà e perdere completamente la bussola per un po’. È la fiaba dei tuffi giornalieri sul buffet, allestito a festa da chi, sfruttato, deve giocarsi la stagione per arrivare a fine mese; quella di pomposi lati-b, accomodati su una sedia a sdraio dal valore di migliaia di euro a settimana.

Ma la domanda è: che valore ha davvero tutto questo?

Orario apertura

Lunedì

18:00-00

Martedì

12:00-15:30 18:00-00:30

Mercoledì

12:00-15:30 18:00-00:30

Giovedì

12:00-15:30 18:00-00:30

Venerdì

12:00-15:30 18:00-01:30

Sabato

12:00-01:30

Domenica

12:00-00

Durante le giornate inaugurali della mostra gli orari saranno continuati. Apertura mostra dal 26 aprile al 9 giugno 2024. NB: Dal 29 aprile 2024 gli orari potrebbero variare

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Gattaglio's Pub, Via del Gattaglio 13/B

Telefono
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