Risultato della mia residenza artistica presso Noce Fresca, a Milis, la serie collega in modo intricato le narrazioni degli anziani del luogo con la presenza duratura delle rocce nel paesaggio, dai siti dei Nuraghe ai Menhir. Le pietre hanno sempre creato in me, fin da bambina, un’attrazione magnetica. Nel contatto percepisco una sorta d’energia primordiale che mi rimanda ad un’altra dimensione.

La Sardegna è stata una profonda fonte di ispirazione. Le fotografie risultanti catturano la convergenza di persone e pietre, entrambi incarnanti il passare del tempo. Spesso definita “l’isola delle pietre”, la Sardegna insieme ai suoi abitanti, illustra la sua duplice natura: forte ma fragile, portatrice di ricordi e segni del tempo ma anche dono della propria generosità. La gente di Milis, a mio avviso, incarna le tracce del tempo proprio come le pietre usate per costruire le loro case. La roccia, robusta e delicata allo stesso tempo, conserva le impronte della memoria e del tempo. La natura insita in questi volti che trasudano il passare del tempo e la fatica del lavoro, corrosi come il basalto che compone le mura delle loro case.

I ritratti incorniciati presentati sotto forma di dittici insieme alle foto delle pietre sono stati creati tramite la tecnica della cianotipia, un antico metodo di stampa fotografica caratterizzata dal tipico colore Blu di Prussia. Un’immagine può essere riprodotta esponendo la carta sensibilizzata alla luce del Sole.

Per le fotografie sono stati usati i fotogrammi originali stampati in acetato e un supporto di carta velina. Il tempo di esposizione varia ampiamente, da pochi minuti di luce solare diretta, a esposizioni più lunghe a seconda del supporto.
Dopo l’esposizione, la carta, tessuto o anche supporto organico vengono sviluppati mediante un lavaggio prima in acqua fredda e poi con acqua ossigenata per risaltare i contrasti. Le foto originali sono state scattate con una Mamiya medio formato RB67 a rullino 120mm in bianco e nero. Non sono stati fatti ritocchi e la foto è originale.

BIOGRAFIA:

Giulia Ricciotti è un’artista multidisciplinare di Forlì con un focus sulla fotografia. Con un background arricchito da borse di studio, ha perseguito la sua passione in Colombia, in Argentina e nella sua nativa Italia. Il suo lavoro è stato presentato in varie pubblicazioni stimate tra cui Ballad Of, Curated by Girls, Girls on Film, Chicle Mag, Pompayira Mag, Splendor Mag, Whitelies Mag e D Repubblica e recentemente su Photo Vogue. Lo scorso Giugno è stata nominata tra i finalisti per il premio di Perimetro a Milano, grazie a un progetto scattato nella riviera adriatica. Giulia collabora da 11 anni con Regia Magazine, una rivista di moda con sede a Buenos Aires e Miami. Ha partecipato a mostre in tutto il mondo, inclusa una notevole mostra alla Soho Photo Gallery di New York. Il suo lavoro comprende una vasta gamma di soggetti tra cui ritratti, fotografia di strada e studi di architettura, il tutto mantenendo uno stile coerente. Giulia utilizza la fotografia analogica, sia il formato 35 mm che quello 120 mm. Attualmente è impegnata nella realizzazione di un nuovo libro e di un progetto incentrato sugli spazi abbandonati.

 

Orario apertura

Lunedì

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Martedì

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Mercoledì

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Giovedì

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Venerdì

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Sabato

h.11.00-13.00 / 15.00-22.00

Domenica

h.11.00-13.00 / 15.00-20.00

Apertura Venerdì 26 Aprile h 19 -22. Chiusura Domenica 5 Maggio h 20

Indirizzo & Contatto

Indirizzo

Androne, Via Roma 22, 42121, Reggio Emilia

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