Interazioni fra natura, Creato, Dio, l’uomo, l’antropizzazione, l’antroposfera e l’Antropocene.
I perchè di una mia partecipazione a questa edizione con questo tema: mi sono messo in gioco con l’immedesimazione e il cimento conducendo un’analisi personalissima del nostro territorio sempre più antropizzato (appunto nell’attuale era dell’antropocene) mettendo in relazione aree verdi trascurate/da valorizzare e cemento non sempre fine a sè stesso. Il tutto seppur amatorialmente/in lo-fi (che chissà, essendo meno artefatto, è più credibile). Lo considero uno work in progress, che magari può tramutarsi in long-term project se alimentato in itinere da ulteriori suggestioni, partendo dall’assunto di Eraclito.
Biografia
Chi sono io? Classe 1971, Toro, 0 Rh+. Anche se ha visitato 31 nazioni rimane legato a doppio filo alla Via Emilia.
Spirito curioso, smaliziato e non abitudinario, gran camminatore e acuto osservatore, mancino in tanti sensi.
Biblicamente in ritardo pensa e fa sempre almeno due cose contemporaneamente, tragicomico con le ragazze non odia niente e nessuno amando la vita low-cost.
Zio della finalista di Miss Italia 2017 in rappresentanza della nostra regione, dopo essersi trastullato tra lavori abbastanza basic quanto autoridicolizzanti, ora si sta stabilizzando come Accompagnatore turistico sulla via Emilia, giudice sportivo dai motori al basket, organizzatore di piccoli eventi e videomaker/cameraman/comparsa.
Convinto volontario alla Croce Rossa (dove è attivo anche nel Corpo Militare) come nell’associazionismo Arci e film festival, si appassiona di teatro contemporaneo, videoarte/videomapping, fotografia e audiovisivi documentari/giornalistici, stand-up comedy, podcast e altri freestyle della parola, dilettandosi di latinismi, anglicismi, figure retoriche, supercazzole carpiate di neuromarketing, cantastorie e storytelling anche corporate, e citazioni canore e cinematografiche non richieste.
Nei ritagli di tempo si fa di Math rock/shoegaze, reinterpreta un misticismo possibile praticando rage-yoga, si gode l’anonimato addormentandosi sulle panchine del lungolago di Garda pascolando un cane immaginario, legge da Dylan Dog al Sole 24 ore passando per Internazionale, fa catcalling nei peggiory bar emiliani.
Non smette di ringraziare di aver avuto l’opportunità di vivere praticamente in due generazioni, coi cambiamenti che hanno comportato, peraltro in due millenni!
Nella vita precedente dirigeva in tourné per l’Italia un circo senza animali, in questa, guardando le vostre facce ora… anche!
Il giorno più bello della sua vita? Domani.