Ci troviamo immersi in ideali di perfezione corporea imposti dalla società, dove non vi è spazio per cicatrici, cellulite, pance prive di addominali, nasi non impeccabilmente dritti o visi senza segni. E se imparassimo invece ad abbracciare, prima in noi stessi e poi negli altri, queste convinzioni di imperfezione? Attraverso una serie di fotografie, ho voluto mettere in mostra le “imperfezioni” visibili agli occhi delle persone coinvolte nel progetto, consapevole che, da una prospettiva esterna, queste potrebbero non essere percepite o essere interpretate in modi differenti.
Le foto che vedrete esposte sono state scattate nelle abitazioni private dei singoli soggetti che si sono prestati per la realizzazione di questo progetto. Una di esse è stata scattata a distanza aiutando semplicemente ad impostare la posa e le impostazioni della macchina fotografica. Ho cercato di usare le luci migliori che avessi a disposizione e i luoghi più neutri degli ambienti più intimi per far passare il messaggio nel miglior modo. Non ho voluto rendere identificabili i volti in quanto non ho ritenuto necessario conferire un’identità alla concezione astratta che ognuno di noi può attribuire ad ogni scatto.
Sono Anna Chiara Parrillo, nata a Reggio Emilia l’8/03/1996, Infermiera nella vita ma con l’amore per la fotografia da quando sono bambina. Dopo anni di ammirazione per le mostre di Fotografia Europea esposte nei più svariati posti della mia città, quest’anno ho deciso di intraprendere anche io questo viaggio. Un pò per divertimento e un pò per una sfida con me stessa. Spero che queste immagini possano trasmettere a chi le guarderà ciò che hanno trasmesso a me durante la loro realizzazione. Sono rimasta estasiata e profondamente grata dalla grande voglia e naturalezza con la quale i miei “modelli per un giorno” si siano spogliati davanti al mio obiettivo raccontandomi le loro più segrete insicurezze.
Vi accompagno alla scoperta dei miei scatti con una commovente e magnifica poesia scritta per l’occasione da una mia cara amica, Elisa Bavieri:
“Anime in movimento
dietro a trucco, vestiti e sorrisi nascondono ogni intimo turbamento.
Si cela in quegli occhi grande insicurezza,
è solo la paura di essere sé stessi che davvero annienta la più pura bellezza.
Anime che silenziose velano i loro difetti,
corpi che anelano all’essere perfetti.
Se invece si guardasse la totalità splendente della propria natura,
ci si riempierebbe solo di carezze e cura.
Allora dedichiamo tempo alle nostre critiche e alla loro comprensione,
ognuno è meraviglioso quando abbraccia l’accettazione.
Qualsiasi segno di noi può essere mostrato
come una semplice sfaccettatura di quel tutto che va amato.”