Il fungo, con le ife sottili affondate nella terra. La medusa, coi suoi tentacoli fluttuanti nell’acqua. Entrambi vivono una vita elementare nascosti in un diverso elemento e la natura sembra averli apparentati, in quella loro calotta rotonda con una primordiale analogia della forma.
E la scienza ci ha rivelato la simmetria anche nelle funzioni che svolgono: I funghi, di cui vediamo solo ciò che emerge da una rete di comunicazione nascosta nel sottosuolo, contribuiscono allo scambio di sostanze nutritive tra gli alberi; Le meduse consentono ad alcuni organismi di nutrirsi, trasformando in gelatina tutto ciò che assimilano – alghe, plancton, gamberetti – equilibrando le catene alimentari. Inoltre, il loro organismo funziona come un filtro, bilanciando il plancton e regolamentando l’ossigeno dell’ecosistema marino.
Ma la duplice valenza filosofica afferma che in ogni cosa è presente il polo positivo e il polo negativo: anche nella delicata perfezione della medusa c’è l’aspetto infido dei tentacoli, e nella bellezza armonica del fungo il veleno letale.
LA NATURA AMA NASCONDERSI: essa è allo stesso tempo benigna e maligna, unisce in sè questo dualismo, uno dei princìpi regolatori del Cosmo.