Nel maggio 2023 la Romagna è stata sconvolta da catastrofiche alluvioni. In pochi giorni, ventitré corsi d’acqua sono usciti dal loro alveo inondando il territorio di quarantaquattro comuni. Nei giorni seguenti, fuori dalle case ho trovato le tracce delle vite di migliaia di persone, irrimediabilmente rovinate e buttate in cumuli sulle strade. Oggetti conservati con cura per anni dentro le mura, dentro i cassetti, ricordi, impronte di vita, ora macchiati di fango e liquami, divenuti rifiuti in attesa di un camion, destinati ad essere cancellati dalla memoria. Ho sentito la necessità di documentare il vuoto interiore causato dalla mostruosa invadenza del fango. Il mio atto di conservare queste tracce si contrappone al gesto di gettare, diviene lotta tra eternità e impermanenza, nell’eterno tentativo dell’umanità di sopravvivere alle forze naturali. E attraverso il fango, che invade, si appoggia, modifica, si apre una riflessione sulle leggi invisibili che governano il pianeta. L’umanità dimentica, sfida la natura, poi solo davanti ai cataclismi drammaticamente ricorda di non avere il controllo che credeva.
Biografia
Graphic designer, insegnante, artista visiva. Laureata in Scienze della comunicazione, e laureanda al Biennio Specialistico di Grafica d’Arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Le opere spaziano dalla pittura, alla fotografia, alle tecniche calcografiche. I temi ricorrenti sono l’identità, nel suo carattere d’impermanenza, e il paesaggio, quando è lo specchio dei luoghi interiori. La produzione artistica è caratterizzata dalla ricerca del silenzio finalizzato all’ascolto interiore, all’emersione delle inquietudini. L’opera diventa il luogo del confronto con i propri turbamenti.