La speleologia non si occupa soltanto di quella natura nascosta che prende forma ed evolve nel vuoto delle montagne, così lontana dalle nostre abitudini, ma orienta le sue ricerche anche in un sotto-mondo altro, strettamente connesso alle attività umane, passate e presenti. C’è una città dimenticata, potremmo dire inconscia, che consente alla città cosciente di avere una storia, di sostentarsi attingendovi risorse, di liberarsi dei suoi prodotti più scomodi. Questo differente vuoto comprende vecchie miniere, acquedotti, sotterranei, fogne e qualsiasi cunicolo artificiale umanamente esplorabile.
Eccone alcune immagini.
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